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Coronavirus, crescono i contagi nel nord Italia: 58 i casi accertati. Due i decessi

Sono stabili le condizioni del 'paziente 1', il 38enne positivo al Coronavirus ricoverato all'ospedale Civico di Codogno (Lodi)

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Milano – Due vittime, 46 casi in Lombardia – di cui uno all’ospedale San Raffaele di Milano – 12 in Veneto e uno a Torino. Sono questi, al momento, i numeri del coronavirus in Italia. Il secondo caso di decesso che potrebbe essere legato al Covid-19, è una donna di Casalpusterlengo: aveva 76 anni e viveva da sola.

Da quanto trapela, la donna non avrebbe saputo di essere ammalata ed è deceduta in casa. Il tampone sarebbe stato fatto dopo la sua morte. “L’anziana è risultata positiva ma le cause non sono ancora note” dice l’assessore al Welfare lombardo Giulio Gallera, aggiungendo che “aveva una serie di patologie”.

“Post mortem il tampone è risultato positivo. Non è ancora stata effettuata l’autopsia o gli altri esami e non sappiamo se sia morta a causa del coronavirus o per altre situazioni. In ogni caso la annoveriamo come caso di decesso per coronavirus”.

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In Veneto sono 12 i casi accertati, fa sapere il governatore Zaia. E le persone risultate positive in Lombardia sono 46, rende noto il presidente della Regione Attilio Fontana. Nel computo delle 46 persone infettate rientra anche la donna di 76 anni deceduta al proprio domicilio a Casalpusterlengo.

In particolare, dei 7 nuovi casi confermati, rispetto ai 39 già comunicati dalla mattina (due dei quali in provincia di Pavia e altrettanti in provincia di Cremona), uno è residente a Sesto San Giovanni (Milano) ed è attualmente ricoverato all’ospedale San Raffaele. Gli altri 6 provengono dalle zone già interessate dall’infezione.

Areu ha inoltre attivato un numero verde riservato agli abitanti dei 10 comuni ricompresi nell’ordinanza firmata venerdì dal presidente Fontana e dal ministro Speranza: il numero è 800.894.545.

Coronavirus, paziente positivo a Torino

E c’è un caso anche a Torino: si tratta di un uomo di una quarantina di anni che per ragioni di lavoro va e viene dalla Lombardia: le sue condizioni sono buone.

La decisione di sottoporsi a controllo è arrivata dopo aver scoperto che persone con cui era stato in contatto erano state interessate da controlli. Il test è stato eseguito all’Amedeo di Savoia. “Oggi emergenze non ce ne sono, oggi c’è una situazione per cui 15 casi in Piemonte sono in corso di accertamento, riguardano diverse province, quindi non sono localizzate in un’unica città” ha detto il presidente del Piemonte, Alberto Cirio.

“C’è un caso accertato di coronavirus che è ricoverato attualmente all’Amedeo di Savoia: è un cittadino italiano 40enne di Torino che ha contratto il virus per rapporti con il ceppo lombardo che già conosciamo” ha aggiunto Cirio. “Quello che abbiamo fatto e stiamo facendo con il Servizio di igiene pubblica è isolare i rapporti personali, familiari e lavorativi che questo soggetto ha avuto in modo da restringere il cerchio in modo che la situazione sia controllata”.

Coronavirus, controlli a Vasto

Una ragazza di 17 anni, che ha riferito di essere di ritorno da Padova, dove ha trascorso un soggiorno dal 3 al 16 febbraio, si è presentata spontaneamente, accompagnata da un familiare con mezzi propri e non in ambulanza, nel primo pomeriggio al pronto soccorso dell’ospedale di Lanciano, accusando tosse e febbre. Lo comunica la Regione Abruzzo.

A scopo precauzionale, i sanitari ne hanno disposto il trasferimento all’ospedale di Vasto, dove sarà trattenuta in isolamento nel reparto di malattie infettive in attesa dei risultati del tampone per il Covid-19 (i campioni sono stati inviati al laboratorio di riferimento di Pescara). Le sue condizioni generali non destano preoccupazione e non presenta particolari problemi respiratori.

Coronavirus, la situazione in Lombardia e a Piacenza

In Lombardia “non c’è nessuna pandemia”. E “non ci sono motivazioni per adottare misure di alcun tipo nel resto della Regione. Oggi non c’è motivazione scientifica per adottare misure analoghe” a quelle applicate nel lodigiano “in altri territori” della Regione, sottolinea poi l’assessore al Welfare lombardo Gallera. Sono 250 i tamponi processati in Lombardia per verificare nuovi casi di coronavirus e, “data la contagiosità del virus, il numero dei positivi potrebbe aumentare”.

E hanno dato esito positivo due nuovi casi relativi a pazienti ricoverati presso l’ospedale di Piacenza: si tratta di un paziente residente a Maleo, in provincia di Lodi, in Lombardia, e dell’infermiere piacentino addetto al triage all’ospedale di Codogno, sempre in Lombardia, venuto in contatto con il primo paziente contagiato quando era al proprio posto di lavoro nel nosocomio lombardo.

L’infermiere, che vive da solo, si era messo in isolamento volontario in casa propria. Lo rende noto la Regione Emilia-Romagna in una nota. Ambedue si trovano in isolamento nel reparto Malattie infettive, non sono in condizioni critiche e stanno ricevendo tutte le cure del caso. Si conferma quindi, al momento, la positività di tre persone a causa del focolaio lombardo, mentre non si registrano al momento trasmissioni del virus in Emilia-Romagna.

“Confermo che al momento non abbiamo un focolaio in Emilia-Romagna o trasmissione del virus nel territorio regionale – spiega Sergio Venturi, assessore regionale alla Salute – stiamo infatti assistendo tre persone che hanno contratto il coronavirus in Lombardia. E ribadisco che il servizio sanitario regionale è costantemente allertato per gestire al meglio la situazione, in contatto con le autorità nazionali e quelle delle altre Regioni”.

Si allarga intanto l’area di Comuni lombardi ‘chiusi’. Non solo Codogno, Castiglione d’Adda e Casalpusterlengo: anche nel pavese, le cittadine da cui provengono ed esercitano i due medici contagiati, Pieve Porto Morone e Chignolo Po, hanno suggerito ai cittadini di “limitare di intrattenersi in luoghi di ritrovo ed assembramento pubblico”. Chi dovesse riscontrate sintomi influenzali non si deve recare assolutamente al pronto soccorso ma deve contattare il 112.

Intanto, “su disposizione dei capi dell’ufficio, si comunica che lunedì 24 febbraio, tutti gli uffici, comprese le segreterie dei pm, saranno chiusi al pubblico fino alle ore 9:30. Entro tale orario la dirigenza valuterà e comunicherà nuove o ulteriori disposizioni in merito” si legge in una mail interna con cui la procura di Milano parla dei provvedimenti da prendere rispetto al coronavirus.

Inoltre, il presidente della Corte d’Appello di Milano, Marina Tavassi, ha disposto che in via precauzionale che magistrati, personale amministrativo e tutte le persone che svolgono stage formativi negli uffici giudiziari, e che provengono dai Comuni del “cluster di infezione”, si astengano dal lavoro in tutti gli uffici del distretto “sino a nuove indicazione”. E’ quanto riporta un provvedimento organizzativo della Corte d’Appello di Milano datato 22 febbraio, sulla base dell’ordinanza del ministero della Salute e della Regione Lombardia.

E’ stato intanto trasferito al Policlinico San Matteo di Pavia il 38enne, colpito da una forma grave di Covid-19, il cosiddetto ‘caso indice’ da cui è partito l’effetto domino di casi sospetti e confermati nel Lodigiano. Il giovane era ricoverato in Terapia intensiva a Codogno e nelle ultime ore le sue condizioni erano state confermate “stabili”. Atteso all’ospedale Sacco di Milano, è stato invece portato a Pavia.

Attivo il comitato operativo della Protezione Civile, fa sapere in giornata il premier Giuseppe Conte su Facebook, per “valutare nuove misure straordinarie. Il mio pensiero e il cordoglio di tutto il Governo ora vanno alle due vittime e alle loro famiglie”.

(Il Faro online)

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