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Culasso: “Benetello e Maniscalco due fuoriclasse del kumite”

6 giugno 2020 | 22:37
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Culasso: “Benetello e Maniscalco due fuoriclasse del kumite”

Lo scrive su Facebook l’ex direttore tecnico delle Fiamme Gialle. Per 40 anni alla guida tecnica del team gialloverde, ha descritto due campioni della storia della disciplina

Il gioco di Facebook ha svelato la storia. O ha ricordato agli appassionati di karate, due miti. Durante il lockdown tanti sono stati i giochi dei social. Post con rimandi ad altri partecipanti. Foto e ricordi, postati da chi nella vita ha scritto la storia dello sport.

E richiamato a giocare da un ex atleta del karate, di quelle Fiamme Gialle che hanno firmato la leggenda della disciplina, Teodoro Fiore, oggi allenatore del Team Fiore Karate, il Maestro Claudio Culasso, che per 40 anni è stato il direttore tecnico del settore gialloverde del karate dei sogni, ha raccontato un frammento di quella storia.

Culasso e Maniscalco (foto@AlbertoMaffini)

Per il suo post numero 10 e per il suo giorno numero 10 di gioco, così come vuole il #Martialartschallenge di Facebook, Culasso ha spalancato il sipario su due leggende del kumite mondiale.

Due atleti legati tra loro. Dal talento e da quello stesso ruolo agonistico in squadra, sia nelle Fiamme Gialle, che in Nazionale, che sempre li terrà virtualmente uniti lungo la linea della storia. Lo dice lo stesso Culasso: “Davide Benetello e Stefano Maniscalco, due grandi interpreti del karate italiano nel mondo”.

Benetello e Maniscalco dunque. Componenti anch’essi di quel team delle Fiamme Gialle che ha vinto nel mondo medaglie e trofei, quasi di più dello stesso Real Madrid. Sono stati chiamati in causa dal loro maestro di tatami. E’ stato Culasso a scoprirli e a portarli sul tappeto della Guardia di Finanza: “Due generazioni di campioni, pesi massimi a confronto”. Lo scrive il Maestro su Facebook. Nel kumite dei +84 chilogrammi, entrambi sono stati le stelle della disciplina.

Davide Benetello: The King of Uramawashi. Il primo a vincere il titolo mondiale nei pesi massimi alle Fiamme Gialle

Davide Benetello

Il primo arrivò alle Fiamme Gialle agli inizi degli anni ’90. E fu suo quel modo nuovo e estroso di interpretare la tecnica del kumite. Non poté che giungere allora il titolo mondiale in Malesia. “The King of Uramawashi”. La tecnica di gamba utilizzata per prendersi titoli e passi nella storia. Fu il primo karateka delle Fiamme Gialle a vincere l’oro iridato nei pesi massimi: “Un onore per me essere stato il Capitano del Gruppo Sportivo Fiamme Gialle (Il Club di Karate più Titolato al Mondo) della Nazionale Italiana e Compagno di Squadra del fuoriclasse Stefano Maniscalco”. Risponde in questo modo, nei commenti, Davide al suo maestro gialloverde.

Davide Benetello, Antonio Espinos e Thomas Bach

Oggi Benetello è un membro acclamato della World Karate Federation. Insieme ad Antonio Espinos, presidente della Wkf, Davide si è pregiato di aver portato il karate alle Olimpiadi. Doveva fare il suo debutto il prossimo mese di luglio al Budokan di Tokyo, ma il covid-19 ha frenato i sogni del 2020 e prolungato l’attesa. Tutto rimandato al prossimo anno. Ma il karate ci sarà.

Stefano Maniscalco: Modello di perfezione e di prestazione agonistica. Oro mondiale al Budokan di Tokyo, che il prossimo anno ospiterà il karate alle Olimpiadi

Stefano Maniscalco

A Tampere nel 2006, Stefano Maniscalco si prendeva il suo primo titolo mondiale nel kumite dei pesi massimi. Compagno di Nazionale con Benetello, negli ultimi anni di carriera dell’atleta friuliano, Maniscalco ha scalato le classifiche proseguendo la via tracciata da Davide, nella storia del kumite. Ma interpretando una nuova era di tecniche e talenti. Ogni atleta ha una virtù tutta sua. E Stefano, come ha sempre dichiarato anche il suo ex compagno di squadra Savio Loria, oggi allenatore della Nazionale di karate Fijlkam, ha quella velocità nei movimenti e quella semplicità nel farli, che rende tutto facile, anche le tecniche più complicate. Leggerezza e perfezione sul tappeto. Qualità che non potevano non portarlo a conquistare il secondo titolo mondiale e proprio al Budokan di  Tokyo, nel 2008. Primo nelle Fiamme Gialle, a salire sul primo gradino mondiale per due volte, nel kumite dei pesi massimi: “Bellissime foto Maestro – scrive Stefano nei commenti al post di Culasso e aggiunge per Benetello – osu”.

Ha aggiunto poi numerose medaglie al personale palmares Maniscalco. Mondiali ed Europei in cui le Fiamme Gialle hanno continuato ad essere un team vincente. Competizioni in cui la Nazionale azzurra ha potuto accrescere il prestigio e gli allori. Grazie alle vittorie di Stefano, allora come oggi, il karate italiano è ancora esempio per molti. E di quei molti giovani che dal primo decennio del 2000 hanno fatto passi sul tatami, seguendo l’esempio di Benetello e Maniscalco. Descrivendo Stefano, Culasso scrive: “Modello di prestazione per eccellenza”.

Anche Stefano per la raccolta fondi nella We Run Together

Luca Valdesi, Stefano Maniscalco, Claudio Culasso, Davide Benetello e Lucio Maurino

E modello di solidarietà. Il prossimo 8 giugno anche Stefano parteciperà all’asta di beneficenza We Run Together. Su www.charitystars.com anche il bicampione mondiale di karate potrà dare il suo contribuito in aiuto del personale sanitario degli ospedali di Brescia e Bergamo. Anche lui si metterà a disposizione per una importante raccolta fondi (leggi qui).

Lo sport traccia strade, segna la storia e tende mani. I karateka sul tatami insegnano a combattere e a stare lì in piedi di fronte all’avversario, senza indietreggiare. Benetello e Maniscalco lo hanno fatto nel kumite delle Fiamme Gialle e della Nazionale Italiana.

Di seguito le parole di Claudio Culasso nel suo post su Facebook

Day 10

Sono stato nominato per il #Martialartschallenge! da Teodoro Fiore

Penultimo giorno voglio dedicarlo a Davide Benetello e Stefano Maniscalco due generazioni di campioni pesi massimi a confronto. Il primo Davide agli inizi degli anni ’90 in chiave sportiva agonistica, diete via ad un nuovo modo di interpretare un karate completo con tecniche di calcio e di pugno, basato su il gesto atletico elegante ed efficace incentivando in particolar modo le tecniche di gambe, tanto da essere nominato “the king of uramawashi”, qualità che gli permisero di vincere giovanissimo il campionato del mondo in Malesia nel 1994 a cui fecero seguito un’infinità di tanti alti prestigiosi successi. Ad emularlo nelle sue gesta sportive, arrivò agli inizi anni 2000, il suo naturale erede, un altro fuoriclasse sempre “scuola Fiamme Gialle” Stefano Maniscalco che divenne il modello di prestazione per eccellenza perchè lui in modo naturale interpretava un karate universale completo di calci, pugni e proiezioni che erano, quest’ultime, la sua specialità. Tali qualità gli consentirono di vincere tantissimo ed in in particolare due mondiali assoluti 2006-08. Benetello e Maniscalco due grandi interpreti del karate italiano nel mondo! Nella foto i due si incontrano agli Open d’Italia nel 2001-2002”.

(Il Faro on line)