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Cronaca Locale
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Porto turistico di Fiumicino in “saldo”: all’asta con prezzo ribassato

13 luglio 2021 | 08:54
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Scade domani 14 luglio il nuovo tentativo di vendita dell’area e dei manufatti dell’ex Porto della Concordia.

Fiumicino – E’ di nuovo in vendita la concessione demaniale del Porto turistico di Fiumicino. Il precedente tentativo di vendita, che aveva come scadenza il 9 marzo scorso, era andato deserto, ecco quindi un altro tentativo, con scadenza il 14 luglio, di cedere il ramo d’azienda della Iniziative Portuali Porto Romano, i 90 anni di concessione, i manufatti e le opere relative all’ex porto turistico della Concordia.

Ma è luglio e, come è ben noto, è tempo di saldi. E nemmeno la vendita della concessione fa eccezione: il prezzo della vendita infatti è stato ribassato.

Come per qualsiasi merce che rimane invenduta sulla scaffale di un negozio, anche per il porto turistico cala il prezzo di acquisto: si è passati infatti da 15 milioni e 800mila euro della vendita di marzo scorso, ai 13 milioni e 438mila attuali.

Quando un’asta va deserta, infatti, il giudice fissa una nuova data per un secondo “esperimento di vendita” e, in base all’articolo 591 del codice di procedura civile, può indicare un ribasso del prezzo base d’asta fino al 25%.

Una procedura del tutto regolare e un’occasione più ghiotta per l’eventuale compratore. Ma per il territorio? La vendita all’asta della concessione del porto turistico porta con sè una serie di nodi irrisolti che riguardano l’area dei cantieri.

Restano infatti diverse criticità da risolvere, per chiunque si appresti all’acquisto. In primis la messa in sicurezza della zona, poi i collegamenti con la città, la questione Passo della Sentinella (con l’ipotetico ostacolo legato all’area golenale), il recupero del Vecchio Faro. Per ogni singola voce si potrebbe aprire un faldone di documenti, da aggiungere alla voce “erosione della costa”, una danno ambientale che spesso è stato collegato proprio ai primi lavori per la realizzazione del porto.

Le associazioni del territorio: “Si abbassa il costo e aumenta il rischio”

“Il porto viene proposto come grande opportunità di lavoro e crescita per il territorio, ma sappiamo che questa è una grande mistificazione della realtà” – lo affermano in un comunicato stampa Collettivo No Porto, Aps LaboraStoria, Aps TeRRRe e Cooperativa Sociale Namasterra.

“Oltre al fatto che la foce del Tevere, il più grande fiume del centro Italia, non si presta strutturalmente ad ospitare un grande porto crocieristico, questo sarà operativo quando i ragazzini di Fiumicino avranno finito di studiare grazie ai nostri sacrifici, e per loro non vogliamo lavoro non specializzato per far arricchire pochi speculatori sui resti di un territorio che andrebbe difeso anziché distrutto.

Non vogliamo nel futuro doverci confrontare con studi epidemiologici per l’aumento di tumori e altre malattie legate alla contaminazione ambientale del porto e delle grandi navi, come purtroppo già succede ai nostri vicini di Civitavecchia.

Per questo, continuiamo a organizzare azioni dimostrative volte a sensibilizzare la collettività e abbiamo aderito alla petizione popolare indetta dai Tavoli del Porto per la richiesta di decadenza della concessione e abbandono del progetto per il porto al vecchio faro, raccogliendo già più di 2000 firme.

Noi non vogliamo dover sperare che all’asta non si presenti Royal Caribbean, noi vogliamo che la concessione venga ritirata e che emergano, dal lavoro concertato di tutte le istituzioni che tengono a questa comunità, o al fatto che anch’essa vota, alternative progettuali di riqualificazione che si fondino sulla naturale –e splendida- vocazione del luogo”

I “Tavoli del porto”: Fiumicino non è in svendita

“Il comitato Tavoli del porto, a pochi giorni dall’ennesima asta al ribasso per la svendita della concessione della zona del Faro, sono pronti a chiedere audizione alla VI Commissione dei Lavori Pubblici della Regione per fare luce sulle criticità che questo tipo di portualità implicherebbe per un territorio come quello di Fiumicino per la salute pubblica, la sicurezza alla navigazione, l’ambiente e la viabilità” – così in una nota il Comitato.

La lettera con la richiesta di audizione è pronta ed è stata sottoscritta anche da importanti associazioni che da sempre si battono per la tutela dell’ambiente e del paesaggio i quali: Wwf sezione Litorale Romano, Italia Nostra sezione Litorale Romano, Lipu sezione Ostia- Litorale Romano e Legambiente Lazio.

Questo incontro sarà fondamentale per aprire un dialogo su di un argomento finora mai affrontato con la cittadinanza che vuole quindi mandare un chiaro messaggio: Fiumicino non è in svendita”.

Cosa viene messo in vendita?

Ad essere messo in vendita (leggi il documento Avviso Vendita) dal Liquidatore Giudiziario è il ramo d’azienda della Iniziative Portuali Porto Romano e all’asta vanno i 90 anni di concessione, i manufatti e le opere relative all’ex porto turistico e consistenti in un tratto di molo “Traiano” per una lunghezza di circa 800 mt a fronte di 1350 ml previsti nel progetto e nel tratto di molo “Claudio” – molo sottoflutto – per una lunghezza di circa 240 ml a fronte di 410 ml previsti.

Sempre all’asta vanno i banchinamenti di riva effettuati con sversamento di tout-venant di cava per un volume complessivo di circa 104.000 mc, recinzione del cantiere, illuminazione, sistema di videosorveglianza, apposizione di n. 3 cancelli metallici, opere in parte danneggiate e la messa in sicurezza dell’area del Faro con riparazione e ripristino del muro esistente mediante fodera in cemento armato e col rifiorimento della mantellata con l’utilizzo di tetrapodi.

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