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Ardea, la maggioranza in crisi cerca consensi nell’opposizione? L’intervista a Luca Vita (Ardea Domani)

24 ottobre 2022 | 12:51
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Ardea, la maggioranza in crisi cerca consensi nell’opposizione? L’intervista a Luca Vita (Ardea Domani)

La crisi politica ad Ardea è alle porte? Ecco cosa sta succedendo tra maggioranza e opposizione: l’intervista al consigliere Luca Vita

Ardea – L’unità della nuova amministrazione scricchiola. La Giunta Cremonini è partita a rilento e non senza contrasti. Dalla nomina degli assessori avvenuta in ritardo alla sospensione del dirigente alle finanze a inizio ottobre, quando metà giunta non si è presentata in Comune in dissenso con la decisione del sindaco. Non è tutto: la nomina dei componenti tecnici del Nucleo di Valutazione è ancora un punto interrogativo, dato che l’iter iniziale era sbagliato.

Non mancano i problemi, ma quali sono i progetti per Ardea e per i suoi cittadini? Qual è la reale situazione in consiglio comunale? L’opposizione come si sta muovendo? Nelle stanze dei politici si vocifera anche di una maggioranza che sta “tentando di pescare nei banchi dell’opposizione”, nel caso in cui dovesse perdere consiglieri.

Cosa sta succedendo tra opposizione e maggioranza. L’intervista a Luca Vita (Ardea Domani)

Se Cremonini e la sua Giunta preoccupano per la stabilità della città, dall’altro lato c’è un opposizione fatta di consiglieri di minoranza che dovranno prendere delle decisioni importanti. Ilfaroonline.it ha intervistato Luca Vita, consigliere di Ardea Domani e da poco Presidente della VII Commissione Controllo e Garanzia, per parlare della situazione in consiglio, di possibili unioni e progetti per Ardea.

In un comunicato stampa e sui social hai scritto “la maggioranza così precaria cerca stampelle e stampelline, magari pescando nei banchi dell’opposizione”. Cosa intendi per “pescare nell’opposizione”? Quali proposte vi ha fatto la maggioranza?

Non c’è stata una proposta formale. La maggioranza ha problemi al suo interno e al momento hanno le antenne puntate, nel senso che se questi problemi dovessero comportare la perdita di alcuni pezzi è chiaro che si accetterà l’appoggio da terze parti. Se la maggioranza dovesse perdere consiglieri in misura consistente questo potrebbe mettere a rischio la sua sopravvivenza. Per ora se ne parla nei dialoghi informali.

Ci tengo a ribadirlo: io non sarei disponibile a far nulla perché credo molto nella linearità della politica. Ci siamo candidati contestando anche i tanti anni di governo di centrodestra non avrebbe senso ora prestarsi a un percorso insieme. La stessa crisi testimonia che non è un centrodestra completamente rinnovato, dove ci sono ancora alcune dinamiche del passato; del resto anche la litigiosità è un elemento tipico della destra.

Questa crisi della maggioranza è un’opportunità per poter avviare un percorso e coinvolgere tutte le forze che non si ritrovano in questa amministrazione per parlare della visione della città. Noi crediamo che coinvolgendo forze diverse si possa dar vita a una tavola rotonda. Non sto parlando di elezioni, sarebbe totalmente prematuro, ma di quale visione abbiamo per Ardea in modo che, nel caso in cui questa maggioranza non dovesse sopravvivere, potremo iniziare subito a lavorare.

Sei stato eletto presidente della VII Commissione consiliare “Controllo e Garanzia” del Comune di Ardea. Ci spieghi che tipo di ruolo è questo, quali sono le tue mansioni ma soprattutto: anche qui si è partiti a rilento sulla nomina dei componenti del Nucleo di Valutazione. Problemi su problemi, da dove derivano e come sono stati risolti – se sono stati risolti?

La Presidenza della commissione trasparenza è l’unico ruolo che spetta da statuto all’opposizione, la quale può decidere al suo interno chi nominare quindi la maggioranza non può condizionare questa scelta. Si tratta di una commissione consiliare che deve esaminare gli atti prodotti dell’amministrazione, controllare che tutto avvenga regolarmente al di là delle scelte politiche. Non giudichiamo la scelta politica giudichiamo la bontà dell’atto.

Per quanto riguarda la nomina del nucleo di valutazione la vicenda non è conclusa. Il Nucleo di valutazione è un organismo tecnico che deve aiutare l’amministrazione a valutare le performance dell’ente e in particolare dei dirigenti e degli uffici. Il sindaco ha prima modificato il regolamento aumentando a tre i componenti del nucleo, poi ha inserito in questo organismo uno dei quattro candidati sindaco, Giampiero Castriciano. Essendo un organismo tecnico non figurano politici al suo interno. Nel regolamento viene espressamente riportato in un articolo che le persone che vengono nominate non devono aver ricoperto negli ultimi anni incarichi politici o nei sindacati. Castriciano è un soggetto politico non tecnico. Quando abbiamo esaminato questo atto ci siamo accorti che c’erano dei “buchi” nell’iter, aldilà della scelta di nominare Castriciano. Il Sindaco ha ritirato la nomina. Quindi in conclusione la questione non è terminata. Mi aspetto che il Sindaco rifaccia l’iter e proceda alla nomina di una persona che rivesta un ruolo tecnico.

In campagna elettorale avevi tanti punti per il sociale ad Ardea, primi tra tutti scuole e spazi pubblici. Adesso sei all’opposizione, abbiamo già detto che questa amministrazione sta andando davvero a rilento, ma avete già avanzato delle proposte in tal senso oppure avete intenzione di farlo in futuro?

Tutte le proposte che abbiamo fatto in campagna elettorale sono valide ma la decisione spetta al Sindaco. Per noi le due cose più importanti sono il centro diurno per disabili adulti che deve essere realizzato su via Terni e l’adesione al consorzio per le politiche sociali insieme a Pomezia.

Il progetto per il centro diurno per disabili c’è, i soldi sono stati stanziati, è stato avviato un iter ma non si capisce a che punto siano i lavori e se il comune ha fatto fare il sopralluogo alla Asl. Tra l’altro mi sembra che questa amministrazione, che era nata con progetti mirabolanti di consulte per ogni tema, poi non riesca a dialogare con i comitati che sono nati, con la Consulta per la disabilità per il superamento dell’handicap che deve rinnovarsi, ed è tutto bloccato perché deve ancora essere nominato il presidente. Mi sembra che questo atteggiamento confermi quello per cui la destra ci ha abituato per vent’anni: cioè che il sociale è l’ultima ruota del carro.

L’altro punto è l’adesione al consorzio per le politiche sociali, una decisione della passata amministrazione. Noi abbiamo questo consorzio insieme a Pomezia che può essere una buona opportunità perché ci dà un punteggio più alto anche per i fondi regionali per le politiche sociali. Occorre porsi con il Comune di Pomezia facendo leva sulla situazione drammatica di questo territorio in cui i servizi non ci sono, a differenza di Pomezia che è un territorio dove, comunque, un livello minimo di servizi è garantito. Questo significa che Ardea deve essere destinataria di più fondi. Al momento l’amministrazione attuale ha solo fatto programmi sul voler recedere dal consorzio che è un’operazione a mio avviso sbagliata.

La macchina amministrativa di questa nuova giunta è partita con dei contrasti e anche in ritardo. L’ultimo fatto eclatante è stato a inizio ottobre quando metà giunta non si è presentata in Comune poiché contro con la decisione del sindaco di sospendere il dirigente alle finanze. Questo è un problema che avresti sicuramente dovuto affrontare se fossi stato eletto Sindaco. In tal caso, visti anche i contrasti interni che questa situazione ha portato, avresti scelto di sospendere questo dirigente?

Il rapporto con i dirigenti è importante e si costruisce sul confronto. Se avessi vinto io mi sarei dovuto confrontare con tutti i dirigenti. Questo è un caso molto particolare perché in realtà il dirigente in questione aveva vinto il concorso ed era stato assunto col rapporto fiduciario rispetto al sindaco precedente e la particolarità è che questa contrattualizzazione è avvenuta nella parte finale della scorsa consiliatura con un contratto triennale. Il Sindaco Cremonini ha deciso di sospendere quella procedura. Sulla sospensione non conosco le motivazioni del primo cittadino. Per quanto riguarda me avrei dovuto iniziare a collaborare per avere un giudizio sull’operato del dirigente.

Questa è una questione che interessa Pomezia, ma che avrà delle ricadute anche su Ardea. L’inceneritore di Roma per l’emergenza rifiuti della Capitale sorgerà a ridosso del comune di Pomezia. L’Ama ha acquisito i terreni a Santa Palomba. Opinioni politiche in merito all’inceneritore? Soluzioni alternative a tuo avviso potrebbero esserci?

Non sono totalmente d’accordo con il progetto dell’inceneritore. Roma ha una raccolta differenziata da terzo mondo e negli ultimi 10 anni non ha saputo costruire circuiti di chiusura del ciclo di rifiuti sul proprio territorio. Non ha approvato neanche progetti per la realizzazione di impianti di compostaggio, di riciclo della plastica ad esempio. In alcuni quartieri non c’è neanche la raccolta differenziata e non ci sono posti dove portare i rifiuti. Questa è la situazione della Capitale.

Le direzioni sono due: o si punta al recupero della materia, o si punta al recupero dell’energia. Il termovalorizzatore è una scelta che chiude col tema del riutilizzo della materia, che è invece un ciclo sostenibile a livello ambientale. La scelta di fare il termovalorizzatore in questo quadro a me sembra folle nel senso che di fatto si sta passando dall’idea di recuperare materia al recuperare energia quindi significa che i rifiuti non sono una materia da riciclare ma un qualcosa che si può bruciare per produrre energia. La convenienza è che bruci il più possibile per ottenere energia e per fare questo si costruisce un mega impianto. A questo punto però viene meno l’interesse di fare la differenziata. Oltre a questo, c’è la questione dell’impatto ambientale, si pensi alle ceneri prodotte dalla combustione, al traffico che si creerà a Santa Palomba per il transito di camion provenienti da Roma.

La soluzione alternativa sarebbe stata quella di spingere sulla raccolta differenziata e costruire impianti di differenziazione più piccoli dove bruciare esclusivamente il materiale di scarto.

Tornando alla questione della VII Commissione Controllo e Garanzia e della nomina dei componenti del Nucleo di Valutazione, in un post hai scritto: “Perché prevedere la possibilità di accogliere le candidature anche di persone che non hanno un titolo di studio inerente?”. Trovi che questo tipo di selezione, quindi sulla base del titolo di studio, debba essere necessario anche per consiglieri e assessori?

Il nucleo di valutazione è un organo tecnico: è come se noi dovessimo affidare la ristrutturazione di casa a un professionista, ciascuno di noi sceglierebbe un architetto o un geometra. La politica invece è svincolata dai titoli di studio. Per sua natura in un processo democratico deve essere aperta a tutti. Il vero problema è che oggi mancano quelle infrastrutture che una volta permettevano anche alla persona che aveva la quinta elementare di essere un buon assessore, un buon sindaco un buon parlamentare. Una volta i partiti svolgevano anche una funzione di formazione verso queste persone: ad esempio leggere un atto o capire come funziona il bilancio di un comune. Adesso l’unico scopo dei partiti è quello di vincere le elezioni, non di fare formazione ai componenti. Oggi è molto più difficile se non hai un titolo di studio entrare nella comprensione di alcuni meccanismi.

La destra ha prevalso in queste elezioni, la Meloni governerà l’Italia. A livello regionale cosa auspichi per il Lazio?

Penso che il centrodestra a livello regionale non abbia la leadership necessaria, mentre il rischio del centrosinistra è che non abbia un’apertura al territorio. Mi sembra che la sinistra abbia un po’ smarrito il contatto sul territorio con le esperienze di civismo attivo. Viene meno il contatto con il cittadino e le organizzazioni del tessuto sociale. La mia speranza è che questo centrosinistra riesca a fare una proposta che sia innanzitutto larga perché comunque c’è bisogno anche di allargare la compagine governativa. Da tempo collaboro con Marta Bonafoni, consigliera che viene dal mondo civico. Lei secondo me sarebbe un’ottima candidata proprio per la sua appartenenza al mondo civico progressista di sinistra, che è in grado di parlare e di coinvolgere mondi di provenienza diversa. Poi un altro tema è il fatto che la Bonafoni è una donna. È vero che la Meloni è la prima premier donna in Italia, ma in Fratelli d’Italia ci sono pochi elementi femminili, così come nell’attuale Parlamento. Secondo me invece le donne hanno delle competenze e una determinazione maggiore in politica, lo vediamo anche a livello locale. Per farcela devono lavorare il doppio (purtroppo) e questo è una garanzia di qualità, del lavoro serio che le donne svolgono.

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