il fatto

Fiumicino, ora ci siamo: è iniziata la demolizione della Franca Real. Ci vorranno 2 mesi e mezzo

10 marzo 2023 | 13:23
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L’inizio delle operazioni di smantellamento ufficializzate dalla Guardia Costiera e dalla ditta incaricata dell’intervento

Fiumicino – 500 tonnellate, 2 mesi e mezzo di lavoro, nessun onere per l’Amministrazione: questi alcuni dati sulla demolizione della “Franca Real”, la nave fantasma ormeggiata vicino al Ponte 2 Giungo. Dopo l’apertura dei cantieri avvenuta il 6 marzo (leggi qui) e lo slittamento dei lavori per problemi tecnici (leggi qui), è stato annunciato ufficialmente l’inizio dell’intervento di rimozione, di cui si occuperà la società Lme Global. Demolizione che, come da cronoprogramma, sarà conclusa il 31 maggio, salvo un prevedibile slittamento di ulteriori 10 giorni per il definitivo completamento dell’opera.

La “Franca Real”, relitto lungo 46 metri e largo 8,50 (leggi qui), aveva in passato già creato numerosi disagi, quando per ben tre volte nel corso del 2021 cedettero le cime che la tengono ormeggiata alla banchina del Tevere (leggi qui e qui). Tale imbarcazione ha rappresentato per anni anche una mancanza di decoro urbano non indifferente, essendo collocato all’ingresso della città. L’inizio della rimozione rappresenta un traguardo che arriva dopo un lungo percorso “che si chiude oggi, ma è iniziato tanti anni fa”, ha dichiarato il Comandante della Capitaneria di Porto Roma-Fiumicino Giuseppe Strano. a ilfaroonline.it. 

“La parte più complessa – spiega il Comandante – di questo iter è stato il momento in cui, a causa del maltempo, il relitto ha danneggiato il Ponte 2 Giugno. In questo intervento, c’è sì un profilo che riguarda il decoro all’ingresso della città, ma dal nostro punto di vista l’elemento che ci dava più preoccupazione era la presenza di un rischio permanete per la sicurezza, sia dell’ambito portuale che della navigabilità. Tutto questo unito al fatto che un relitto in queste condizioni costituisce di per sé una forma di inquinamento.

Una volta rimosso il relitto, quindi, otteniamo una serie di effetti favorevoli sia sul profilo del decoro urbano e del paesaggio, che su quello dell’agibilità del canale perché in questo modo restituiamo un tratto di banchina pubblica agli usi ordinario. Un risultato importante per noi che viene conseguito senza oneri per la Pubblica Amministrazione. La proprietà del relitto, infatti, dopo un lungo percorso ha accettato di cederla alla Lme Global, società piemontese specializzata nel recupero e nella demolizione dei manufatti in ferro, quindi è la proprietà che si farà carico della rimozione”.

Un risultato, questo, ottenuto grazie al lavoro sinergico di più amministrazioni, a partire dalla Regione Lazio che gestisce la parte del demanio fluviale, affiancata nel periodo passato dalla Guardia di Finanza per la parte repressiva e accertativa, l’amministrazione comunale, l’autorità marittima e i vigili del fuoco, nucleo sommozzatori: “Il buon lavoro della Pubblica Amministrazione – ha commentato il vicesindaco Ezio Di Genesio Pagliuca –  fa si che ci voglia del tempo prima di avere delle risposte, non sempre immediate come vorremmo. Ci ricordiamo ancora quando il 2 gennaio 2021 il relitto ruppe gli ormeggi ed urtò il ponte, danneggiandolo. Per le sue dimensioni è stata la preoccupazione più grande in questi anni, anche per la sicurezza idraulica. Al di là della messa in sicurezza  del relitto dopo l’impatto  con il ponte, c’è voluto tempo per arrivare dove siamo ora. E ci siamo arrivati grazie al lavoro di squadra: l’avvio ufficiale dei lavori segna una svolta dopo due anni di collaborazione tra le istituzioni e la Capitaneria di Porto. Da oggi non ci saranno altri rischi quando il fiume è alto, e la nostra città potrà diventare più bella e sempre più accogliente”.

Parola ai tecnici

La demolizione della “Franca Real” è un’operazione molto delicata che si suddividerà in più fasi di cui si occuperà interamente la Lme Global, azienda torinese cha fa parte del Coprogetto81, specializzata nella sicurezza sul lavoro. “Ad inizio novembre siamo stati contattati per lo smantellamento della nave, – ha spiegato Osvaldo Aimar, direttore tecnico commerciale del Coprogetto – con una proposta di cessione del relitto da parte della prima proprietà, che è stata rifiutata. Successivamente c’è stato un appalto tra il vecchio proprietario e la Lme Global che la smaltirà per conto suo appropriandosi del ricavato della vendita del ferro, provvedendo in proprio alla bonifica dei ferri, alla tutela dell’ambiente ed alla rimozione di tutti i suppellettili. Il peso della nave sarà attorno alle 500 tonnellate di ferro grezzo. Il costo dello smaltimento inciderà per un 20% del valore del metallo. Poi procederemo con lo smaltimento delle acque di sentina che contengono petrolio e che, quindi, andranno bonificate nei tempi e nei luoghi tecnici previsti dalla legge. La nave tutta attorno è messa in sicurezza  per evitare un eventuale inquinamento. Abbiamo poi dovuto usare l’inclinometro per controllare giornalmente l’aumento con la riduzione dello sbandamento. Fondamentale per la realizzazione di interventi del genere è trovare  personale formato e informato perché lavorare in un ambiente confinato a rischio chimico e biologico non è mai così semplice.

Gli operai incaricati ora stanno provvedendo allo smontaggio della motonave “che sta avvenendo con lo spostamento di rifiuti vari – ha spiegato il responsabile di cantiere Mauro Scotto -. Successivamente taglieremo i ponti della nave con l’impego di una giusta auto gru. Una volta alleggerito, il relitto sarà rimorchiato e portato più avanti su una banchina adibita per l’ultimazione della rottamazione dello scafo L’intervento si concluderà entro il 31 maggio, ma non escludiamo un eventuale prolungamento dei lavori di ulteriori 10 giorni”.

Il sindaco Montino: “Finalmente si chiude un’annosa questione”

“Finalmente si chiude questa annosa vicenda del Franca Real: da oggi – commenta il sindaco di Fiumicino Esterino Montino – iniziano le operazioni di smontaggio e rimozione di questo enorme e pericolosissimo relitto che da circa 30 anni giace sul nostro fiume con le conseguenze che tutti conosciamo. Per tanto tempo abbiamo chiesto, con insistenza, e ci siamo impegnati affinché venisse rimosso. Un ringraziamento particolare va alla Capitaneria di Porto e a tutti i comandanti che si sono succeduti in questi anni e che si sono spesi in prima persona per il raggiungimento di questo obiettivo. Questo è l’ennesimo esempio di come la collaborazione interistituzionale sia la strada migliore per ottenere risultati a beneficio della comunità. Un’operazione, vale la pena sottolinearlo, a costo zero per le casse pubbliche. E anche questo è un successo”.

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