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Fiumicino, erosione e porto: “Scenario preoccupante per il litorale”

2 febbraio 2024 | 17:28
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Fiumicino, erosione e porto: “Scenario preoccupante per il litorale”

Italia Nostra Litorale Romano: “I dati sono allarmanti e temiamo gli squilibri ambientali causati dalle grandi opere di cementificazione”

Fiumicino, 2 febbraio 2024 – La “piaga” che affligge il nostro litorale sempre più difficile da arrestare: fra interventi efficienti (altri un po’ meno o comunque non abbastanza) l’erosione resta la criticità più grave con cui le nostre coste devono fare i conti e che rischia seriamente di far sparire le nostre spiagge. E il Comune di Fiumicino, che vanta 24 chilometri di costa, è un territorio minacciato da sempre dalle mareggiate: Focene e Fregene in primis,sono le “vittime” che devono fare la conta dei danni più ingenti, perché la potenza del mare sembra inarrestabile. Troppe volte gli stabilimenti sono stati messi in ginocchio e troppe volte le due località, soprattutto Focene, sono state invase dall’acqua.

Nella scena, ora, è entrata anche la realizzazione del nuovo porto crocieristico che ha aperto il dibattito, su quali siano le conseguenze (negative o positive) che queste due opere potranno avere non solo sulle aree d’interesse, ma anche su tutto il litorale. Come riportato da Italia Nostra Litorale Romano “L’erosione costiera sul litorale di Fiumicino impone già interventi per 4 milioni di euro, e intanto il fenomeno si estende sempre di più. E la struttura turistico-crocieristica ad Isola Sacra – andrebbe ad azzerare completamente la dinamica naturale alla foce del Tevere, con conseguenze deleterie su tutto il litorale di Fiumicino. L’ulteriore modifica della conformazione della costa – potrebbe cambiare ulteriormente il trasporto dei sedimenti che arrivano alla foce del Tevere con il rischio di peggiorare la situazione dal punto di vista di allagamenti e alluvioni a Passo della Sentinella, area già soggetta a tali fenomeni”.

A preoccupare Italia Nostra è anche il porto commerciale e la vicinanza delle due opere: “Le stesse considerazioni, valgono anche per  il porto Commerciale previsto a Fiumicino Nord, che, oltre alla darsena pescherecci, unica sezione già avviata, prevede traffici di cargo e, anche qui, di navi da crociera (navi fino a 330 metri di lunghezza). E la poca distanza, meno di due chilometri fra le due strutture, è preoccupante in termini di inquinamento e di cementificazione, con i 180mila metri cubi della struttura alberghiera e di altri edifici previsto dal progetto”.

Erosione a Fregene

Negli anni, l’erosione a Fregene, nella zona Sud in particolare, è aumentato e le previsioni per il futuro non sono ottimistiche, anzi: secondo i dati Ispra (Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente), l’erosione fra gli anni 2000 e il 2020 è aumentata e tenderà ad estendersi progressivamente verso nord.

“Questo è determinato, – spiega Italia Nostra Litorale Romano –  da alcuni fattori ricorrenti: dall’imbrigliamento dei corsi d’acqua, con i bacini artificiali e le briglie che servono a diminuire gli impatti delle piene ma poi limitano drasticamente il trasporto dei sedimenti a mare;  dai prelievi degli stessi sedimenti a fini edilizi;  dallo stravolgimento della configurazione della costa, con parte delle strutture di difesa costiera che bloccano il naturale distribuirsi dei sedimenti che si depositano alla foce dei fiumi; dalla cancellazione delle dune costiere particolarmente importanti proprio come riserva di materiale e protezione dell’entroterra in caso di mareggiate eccezionali”.

Per contrastare il fenomeno dell’erosione, sono tanti gli interventi fatti nel corso degli anni, che si stanno facendo oggi e quelli che si devono ancora fare: ripascimento, barriere new jersey, barriera soffolta, che si spera possano risolvere l’emergenza e non tramutarsi negli ennesimi interventi tampone: “Un ripascimento d’emergenza eseguito a luglio 2020 aveva già perso i suoi effetti ad agosto dello stesso anno“, aggiunge Italia Nostra. Il mare era, infatti avanzato nei primi metri di arenile oggetto dell’intervento, inghiottendo la sabbia riportata. Nel 2022 è stata, invece, avviata la realizzazione della barriera soffolta, ma i lavori hanno subito dei rallentamenti per “valutazione alcuni aspetti tecnici”: l’assessore ai Lavori Pubblici Giovanna Onorati ha spiegato come sia stato “ritenuto importante rivalutare le operazioni d’intervento da mettere in atto in particolare a causa al cambio di all’altezza della soffolta che, nell’aggiornamento progettuale, è passato dai meno ottanta centimetri a meno venti sotto il pelo d’acqua, rendendo necessario un aumento del materiale occorrente” (leggi qui).

Ci sarebbe la possibilità che una barriera soffolta efficiente possa essere anche realizzata grazie alla costruzione del porto: “L’AD della società controllata Fiumicino Waterfront, in audizione in Commissione Giubileo alla Regione Lazio, – sottolinea Italia Nostra – ha detto che con il dragaggio necessario per la costruzione saranno tirati fuori 3,1 milioni di metri cubi di sabbie e detriti, di cui 1,6 saranno destinati al ripascimento. Questa operazione potrebbe in teoria portare vantaggi nell’immediato, ma solo a condizione di trovare materiali adatti e di poter usufruire di una barriera soffolta completa ed efficiente. Negli anni si renderebbe necessario ripetere i dragaggi, producendo così altri materiali. Ma si tratterebbe di materiali inquinati, perché prelevati all’interno del bacino del porto. Non sarebbero perciò utilizzabili per il ripascimento. E’ quel che capita al Porto di Carrara, frequentato dai cargo dal grande pescaggio che trasportano il marmo: i materiali dragati devono essere trattati o trasferiti in discariche autorizzate”.

I dati Ispra sull’erosione si posso trovare sul Portale delle Coste

Erosione a Focene

Non meno allarmanti sono le conseguenze che l’erosione sta provocando a Focene, dove nei mesi scorsi le mareggiate hanno sommerso i chioschi delle spiagge libere e gli stabilimenti (leggi qui). Anche lì il mare avanza sempre di più, arrivando ad allagare le strade e le case. I residenti sono letteralmente in balìa dell’acqua minacciati non solo dall’erosione, ma anche dalle alluvioni e dal rischio esondazione. La barriera new jersey posizionata fra le abitazioni e il “Baraonda” (uno dei chioschi più colpiti) è stata recentemente rinforzata (leggi qui), ma si teme che questo non possa bastare.

Particolare allarme desta anche la situazione in cui versa il tombino fognario sulla spiaggia di Mare Nostrum la cui barriera protettiva è ormai sprofondata nella sabbia (leggi qui) e, ad ogni mareggiata, viene sommerso dal mare. A novembre è stato efficientemente svolto un intervento di rimozione della sabbia volto a migliorare le condizioni di deflusso a mare delle acque provenienti dal Canale delle acque Alte e dal canale emissario dello Stagno di Focene, Creando una apertura, l’acqua del canale potrà defluire, evitando gli allagamenti (leggi qui). Ma dopo qualche mese la criticità sembra sia tornata e, se l’acqua invade il tombino, si rischia il blocco fognario dell’intera località.

Quale può essere, quindi, una soluzione definitiva al problema erosione? Secondo Italia Nostra la creazione del porto non è fra queste: “Lo scenario è preoccupante. Il porto non porterà vantaggi sul problema dell’erosione marina. E’ anzi prevedibile che gli squilibri ambientali causati dalle grandi opere di cementificazione produrrebbero nel tempo effetti catastrofici, tanto da rendere inospitale e improduttivo il litorale”.

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