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Fiumicino, un nuovo “guardiano” per il Ctr: il G-91Y è l’erede dell’aeroplanino giallo

20 maggio 2023 | 08:00
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Fiumicino, un nuovo “guardiano” per il Ctr: il G-91Y è l’erede dell’aeroplanino giallo

Dopo diversi mesi di “vuoto”, al gate guardian del Ctr di via Portuense atterra una Freccia Tricolore d’altri tempi: ecco l’erede dell’aeroplanino giallo

Fiumicino – Il cancello principale del Ctr di Fiumicino non è più orfano. Al gate guardian di via Portuense, infatti, dopo tanti mesi di vuoto, atterra un “nuovo” aeroplano: si tratta del G-91Y, un bimotore a getto prodotto negli anni ’60 dall’azienda italiana Fiat Aviazione, poi divenuta Aeritalia, che dopo il lungo lavoro di restauro dei tecnici specializzati del 2° Gruppo Manutenzione Autoveicoli di Forlì, ha ritrovato il suo antico splendore per essere il nuovo “custode” della base fiumicinese.

Amichevolmente soprannominato “Yankee”, il G-91Y raccoglie la pesante eredità dell’aeroplanino giallo, veicolo che per anni ha vegliato sul Ctr e i suoi abitanti, divenendo il simbolo dell’intero quartiere di Parco Leonardo che, diversi mesi fa, si è visto portare via il suo emblema per un restauro conservativo. Un restauro (leggi qui) davvero sorprendente, visto che, in un certo senso, non è andato proprio secondo i programmi. Quell’aereo, infatti, nonostante i decenni di fermo, aveva ancora il motore ruggente (leggi qui).

Da quel momento, il destino dell’aeroplanino giallo, o meglio, del North American Texan T-6, è cambiato: già considerato dall’Aeronautica Militare un aereo epico (sono state decine i piloti che sono stati addestrati su di esso), ora che è stato rimesso completamente a nuovo ha attirato l’attenzione delle più alte gerarchie, che hanno deciso di destinarlo ad uso museale e rappresentativo dell’Aeronautica. E così, il North American Texan T-6 è decollato per altri lidi, divenendo uno dei protagonisti del centenario, appena celebrato, dell’Aeronautica Militare Italiana (leggi qui).

Proprio il 25 marzo, il Comandante del Ctr, il Colonnello Gaetano Fusco, aveva annunciato il “passaggio di consegne” tra i due aerei. Una promessa mantenuta: in questi giorni si è infatti svolta la cerimonia d’inaugurazione del G-91Y, issato su un basamento a simulare una manovra di volo. La realizzazione del basamento del nuovo “custode”, e la sua messa in posa, è stata possibile grazie al prezioso contributo offerto da personale specializzato del 3° Gruppo Manutenzione Autoveicoli di Bari Mungivacca.

Dovete essere orgogliosi – le parole del Colonnello Fusco pronunciate durante la cerimonia, svoltasi alla presenza  del personale del Centro e del co–ubicato 2° Laboratorio Tecnico di Controllo – per aver conservato per tanti anni un velivolo meraviglioso che ha fatto la storia dell’aviazione, noto per esser stato a lungo il velivolo della Frecce Tricolori. Lasciatemi poi rivolgere un sentito ringraziamento al personale del 2° e 3° G.M.A. per aver contribuito, con il loro straordinario lavoro, a donare alla comunità fiumicinese un nuovo ‘guardiano’ d’eccezione“.

G-91: in volo sulla storia

Fu il vincitore del concorso bandito dalla Nato nel 1953 per la produzione di un nuovo aereo leggero da supporto tattico. Come quella dell’aereo giallo, quella del G-91 è una storia avvincente e ricca di vicende. La realizzazione del primo esemplare, ad esempio, avvenne con un certo anticipo rispetto ai principali concorrenti e il prototipo venne portato in volo per la prima volta il 9 agosto 1956 all’aeroporto di Torino-Caselle ai comandi del collaudatore Riccardo Bignamini.

L’Aeronautica Militare utilizzò in tutto 241 esemplari di G-91, di cui 65 in versione Y entrati i servizio in due gruppi cacciabombardieri dal 1972 fino al 1994, quando vennero sostituiti dagli AMX. L’ultimo volo di un G.91 avvenne il 9 aprile 1992 con una cerimonia presso l’aeroporto di Treviso-Sant’Angelo dove, in ricordo dell’evento, è presente uno dei vari Gate Guardian presenti sul territorio italiano.

Versioni e livree

Del G-91 esistono diverse versioni. Il primo è quello di designazione che identifica il prototipo e 27 esemplari di preserie. C’è poi il G-91 della Pattuglia Acrobatica Nazionale (Pan), più note come Frecce Tricolori. Per la Pan, il G.91 vennero usati i modelli di preserie, che vennero opportunamente modificati proprio per l’impiego della Pattuglia Acrobatica. In un secondo tempo, per le necessità della Pattuglia, vennero adattati a questo standard macchine della versione R. Questi velivoli rimasero in servizio presso le Frecce Tricolori dal 1964 al 1981, quando furono sostituiti dagli Aermacchi MB-339.

C’è poi il G-91R (quattro delle macchine di preserie vennero modificate nell’estrema prua, per consentire l’installazione degli apparati fotografici), il G-91T (designazione attribuita ai primi due velivoli di preserie della versione biposto. Le modifiche, in ragione dell’installazione dell’abitacolo in grado di ospitare il pilota e l’istruttore, prevedevano l’allungamento della fusoliera e lo stabilizzatore verticale più alto), e il G-91Y (variante bimotore, frutto di un’estesa revisione del progetto. Anche se dotata di due motori, non ottenne lo stesso successo commerciale del G.91R).

Il G-91 PAN – Frecce Tricolori

Utilizzato principalmente dalla tedesca Luftwaffe e dall’Aeronautica Militare, in Italia è noto soprattutto per essere stato a lungo il velivolo delle Frecce Tricolori fino alla sua sostituzione con l’Aermacchi MB-339 PAN agli inizi degli anni ’80.

Come si arrivò alla sua scelta? Nell’ambito di un aggiornamento del parco velivoli, nel 1963 la Pattuglia Acrobatica Nazionale Frecce Tricolori venne equipaggiata, in sostituzione dei precedenti F-86E Sabre, con i G.91 di preserie opportunamente modificati, ovvero alleggeriti e dotati di impianto di generatore di fumi. In questa configurazione acquisirono la designazione ufficiale G-91 PAN e dipinti con la caratteristica livrea azzurra, dotata anteriormente di tre frecce bianco-rosso-verde ai lati della fusoliera, ereditata dai Sabre.

Il G-91Y

A via Portuense troneggia il maestoso il G-91Y, soprannominato amichevolmente dai piloti “Yankee”, a sottolineare la forma della presa d’aria, unica frontalmente, ma internamente divisa in due per alimentare separatamente i motori, quindi a forma di Y.

Derivato dalla precedente versione G.91R, ne manteneva l’aspetto generale e se ne differenziava principalmente per l’adozione di un impianto propulsivo bimotore, a differenza del primo monomotore, e del conseguente aumento prestazionale. Il modello Y venne utilizzato solamente nell’Aeronautica Militare essenzialmente nel ruolo di aereo per il supporto tattico ravvicinato e da ricognizione aerotattica, restando operativo fino agli anni novanta, quando venne sostituito dal più moderno AMX.

Il progetto dell’G-91Y, o meglio il suo sviluppo dalla famiglia dei G.91, si deve all’esigenza di fornire un velivolo leggero che esprimesse caratteristiche più moderne e più specifiche rispetto a quelli utilizzati dall’Aeronautica Militare fino ad allora. Il prototipo venne portato in volo per la prima volta il 12 dicembre 1966 dall’aviosuperficie aziendale di Caselle Torinese e, dopo averne verificato la rispondenza alle specifiche progettuali, il nuovo velivolo venne dichiarato idoneo alla commercializzazione sebbene si dovette aspettare il 1969 per ricevere il primo ordine.

L’unica versione costruita fu la conseguenza dell’ordine emesso dal governo italiano per la fornitura di 75 esemplari (ne furono però consegnati solo 65 effettivamente consegnati). Gli esemplari di preserie, dopo le prove intensive effettuate sulla base di Pratica di Mare, equipaggiarono il 101º Gruppo delll’8º Stormo “Gino Priolo” di Cervia-Pisignano, dove i bimotori arrivarono ufficialmente nel marzo 1971. L’altra unità che usò il G.91Y fu il 13º Gruppo, inizialmente autonomo sull’aeroporto di Brindisi, successivamente inquadrato nel 32º Stormo di Amendola.

Il Ctr di Fiumicino

Il Centro Tecnico Rifornimenti (Clicca qui per saperne di più) alle dipendenze del Servizio dei Supporti, assicura l’acquisizione, il rifornimento e la gestione delle attrezzature, dei materiali e dei mezzi nei settori della motorizzazione, carbolubrificanti auto/avio e ossigeno avio, controlli chimico/fisici, antincendi, C.B.R.N., fotografico e tipografico, garantendo l’assistenza tecnica, logistica e doganale agli Enti ad ai Reparti di tutta la Forza Armata.

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