Colle Romito, 2 anni fa la strage che scosse l’Italia intera

Ardea – Sono passati già 2 anni dalla maledetta strage che scosse tutta la comunità di Ardea e non solo. Una tragedia inspiegabile dove, il 13 giugno 2021, a perdere la vita furono Daniel e David Fusinato, 10 e 5 anni, uccisi mentre stavano giocando a Colle Romito, dove vivevano con i genitori. A morire fu anche un 84enne, Salvatore Ranieri che, nel tentativo di salvare la vita ai bambini, venne freddato anche lui con un colpo di pistola(leggi qui).Il killer, un ingegnere informatico 35enne di nome Andrea Pignani, morì suicida nella sua casa poco dopo l’accaduto (leggi qui)

Una strage, quella di colle Romito, che non smetterà mai di provocare dolore alla famiglia delle 2 anime innocenti uccise, a famiglia ed amici di Salvatore, e a tutta la comunità di Ardea. E, dopo 2 anni, fa ancora male vedere i peluches e i fiori depositati, dai cittadini distrutti dal dolore, sul muretto dove vennero uccisi(leggi qui) ma anche il ricordare la fiaccolata in omaggio a David, Daniel e Salvatore(leggi qui)

Il dolore iniziato a Colle Romito proseguì il suo cammino arrivando fino ad Ostia, di cui Daniel e David erano originari. E’ proprio da Ostia, infatti, che i genitori dei piccoli decisero di trasferirsi ad Ardea per una vita più tranquilla e potendo garantire una maggior sicurezza a loro ed ai figli: un destino crudele abbatutosi su una famiglia innocente (leggi qui)

Proprio in occasione del secondo tragico anniversario, l’Amministrazione Comunale di Ardea ha voluto ricordare quel tragico giorno a nome dell’intera cittadinanza con un momento commemorativo.

In particolare, questa mattina, il sindaco Maurizio Cremonini e una delegazione dell’Amministrazione comunale hanno deposto un omaggio floreale all’interno dell’Ecoparco delle Pleiadi, innanzi alla targa apposta per ricordare la tragica scomparsa dei due bambini David e Daniel Fusinato e di Salvatore Ranieri.

“Il dolore per quella tragedia resta vivo in tutti noi – dichiara il Sindaco di Ardea, Maurizio Cremonini -: l’ingiustificata morte di 2 bambini e di un anziano che eroicamente ha tentato di salvarli ci lasciano ancora sgomenti a distanza di due anni da quel drammatico giorno. Per questo motivo, l’intera Comunità di Ardea si stringe ancora una volta attorno alle famiglie colpite da quel terribile evento”.

La ricostruzione della tragedia

Quella domenica mattina il killer pare sia uscito di casa con la pistola, una calbiro 7.65, un’arma in dotazione al padre morto che era stato vigilante (leggi qui) . Ed’ proprio la pistola a rappresentare un vero e proprio oggetto del mistero. Il padre del killer infatti morì a novembre di quell’anno, una morte però non nota ai Carabinieri di San Lorenzo Ai militari, infatti, sarebbe dovuta pervenire una segnalazione sulla detenzione della pistola da parte della famiglia, cosa che invece non si è verificata. L’arma era stata quindi regolarmente denunciata dal padre del ragazzo ma nessuno della famiglia si era poi preoccupato di segnalarne la detenzione ai carabinieri dopo la morte dell’uomo. Motivo per cui la madre del killer venne denunciata, ed iscritta nel registro degli indagati, dalla Procura di Velletri per omessa denuncia della pistola.

Ad ogni modo, il killer quel giorno sparò primo colpo verso un residente che stava trasportando una carriola piena di rifiuti da scaricare. Un’esplosione che non ha raggiunto il destinatario che ha fatto in tempo a scappare e mettersi al sicuro.

Ad incrociare la strada dell’assassino, infatti, furono proprio Daniel e David. Il secondo colpo, infatti, esploso dal 35enne ha attinto Daniel, il più grande dei due fratellini che è caduto a terra.

Tra l’assassino e i bambini si è poi frapposto Salvatore, il 74enne, che si trovava a passare in sella alla sua bicicletta: “Alzati… scappa… alzati… fai presto” urlò Salvatore verso Daniel. Un tentativo disperato di salvare i due piccoli costato la vita all’anziano morto sul colpo a causa di un terzo proiettile sparato dal 35enne il quale, poi, ne ha esploso un quarto ferendo a morte il piccolo David.

Si è trattato di una frazione di secondi di follia. Urla, pianti e la corsa disperata in cerca di una via di fuga da parte dei presenti, verso la salvezza, lontano dal mirino di quell’uomo fuori controllo.

Dopo il massacro, l’ingegnere ha percorso la strada a ritroso, per tornare a casa, passando anche davanti casa dei due ragazzini, è salito nella sua mansarda si sdraiò sul letto e rivolse la pistola utilizzata per la strage contro se stesso per togliersi la vita. Casa in cui i Carabinieri fecero più di un sopralluogo, fino a sequestrare pc e telefono (leggi qui e leggi qui)

Circa un anno fa venne depositata la consulenza medico legale. Esami autoptici sui corpi delle tre vittime e anche su quello dell’assassino. Una perizia che, forse, dà un po’ di sollievo sottolineando che i due bimbi sono morti quasi sul colpo, senza soffrire.

Il papà dei piccoli David e Daniel, Domenico Fusinato, scelse di trascorrere il periodo in cui era stato ristretto ai domiciliari per garantire più tranquillità alla sua famiglia, solo qualche mese fa è arrivata la sentenza di assoluzione della Corte d’Assise d’Appello. Un pronunciamento che fuga ogni dubbio circa eventuali coinvolgimenti dell’uomo in illeciti.

Una tragedia che, dopo 2 anni, provoca ancora lo stesso dolore di quel giorno. Anime innocenti, che stavano iniziando a correre nel mondo e a conoscerlo, costrette a dire addio troppo presto. Con un 84enne, che invece il mondo lo conosceva bene, ha provato eroicamente ad evitarlo. E mentre si cercano risposte per troppe domande, il cuore di Ardea si stringe, ancora una volta, intorno a loro.

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