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Corteo a Fiumicino, cartelli di protesta: “Divento cattiva come la maestra”

16 gennaio 2020 | 12:48
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A Fiumicino il corteo di protesta dei genitori per dire “no” alle maestre in attesa di processo e reintegrate nella stessa scuola dove vanno i bambini che le hanno accusate di maltrattamenti

Fiumicino – Palloncini colorati e cartelli con slogan per dire “no” alle maestre in attesa di processo e reintegrate nella stessa scuola dove vanno i bambini che le hanno accusate di maltrattamenti (leggi qui).

Dall’indignazione sui social network si è passati all’organizzazione di una manifestazione di protesta, un vero e proprio corteo – denominato “Noi siamo solo bambini” – formato da genitori (e non solo) che poco dopo le 8 di questa mattina ha sfilato dalla scuola “protagonista” della diatriba, l’Isola dei tesori, in via Coni Zugna, fino alla Lido del Faro, in via Fontana, a Fiumicino.

“Non lo facciamo solo come atto di solidarietà per Alessio e Monica – afferma una delle organizzatrici – ma lo facciamo per i nostri figli, per tutelarli, per far sì che cambi qualcosa”.

Al di là di tutto, restano le perplessità sull’opportunità, in attesa di processo, di rimettere a contatto tutte le parti in causa, a prescindere dal verdetto finale che decreterà la magistratura. Va anche sottolineato – per dovere di cronaca – che il processo si volgerà a fine gennaio, e che solo in quel contesto si potrà parlare – se il Tribunale deciderà in tal senso – di colpevolezza. Fermi restando i diversi gradi di giudizio propri dell’ordinamento giuridico italiano.

Anselmi: “Solidarietà ai genitori”

“Questa mattina ho preso parte, a nome dell’Amministrazione, al corteo dei genitori coinvolti nella vicenda della maestra reintegrata nella scuola materna di via Coni Zugna”. Lo dichiara l’assessora alle Politiche sociali Anna Maria Anselmi.

“Insieme al Garante per l’Infanzia Tasciotti – spiega – abbiamo seguito questa vicenda sin dall’inizio. La mia presenza alla manifestazione di oggi è voluta essere di solidarietà nei confronti dei genitori e di disponibilità a qualsiasi tipo di intervento si possa fare nei confronti dei dirigenti delle scuole affinché venga tutelata innanzi tutto la salute psico-fisica dei nostri bambini, pur tutelando i diritti di tutti“.

Le indagini

L’indagine, che ha portato in tribunale le due insegnanti, fanno sapere gli agenti di Polizia, nasce dalla denuncia dei genitori di un piccolo alunno che avevano notato nel figlio, da alcuni mesi, chiari segni di disagio, paura di andare a scuola, scatti d’ira, pianto e aggressività.

Secondo quanto emerso, le due maestre, durante le ore di scuola avrebbero maltrattato i piccoli studenti con minacce, continue grida e costrizioni, insieme a insulti e a punizioni, come quella dell’obbligo di rimanere per lungo tempo immobili, seduti con la testa poggiata sul banco, senza poter fare il minimo gesto o emettere suono.

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Le violenze

Alcuni bambini sarebbero stati isolati dal resto della classe e “confinati” dietro la cattedra, mentre in altre occasioni, una delle maestre avrebbe usato le mani di uno dei piccoli per colpirne un altro, incitandolo poi a rispondere “più forte”, in un agghiacciante esempio di reazione “occhio per occhio, dente per dente”.

Le due donne non si sarebbero fermate neanche di fronte al pianto di alcuni di loro, e agli inutili tentativi dei piccoli di fuggire dall’aula, sarebbero stati avvicinati, sollevati di peso, strattonati e trascinati da una parte all’altra della stanza.

Per tali condotte, documentate dagli investigatori anche attraverso sistemi di intercettazione audio-video, il Gip del Tribunale di Civitavecchia, nel mese di giugno, ha disposto il provvedimento cautelare. Va ricordato che le prove si formeranno in Tribunale, dove le maestre, tramite i loro legali, risponderanno alle accuse.

(Il Faro online)