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Tokyo 2020: brillano Miressi e Ceccon. Paltrinieri in finale negli 800 stile libero, Detti k.o.

27 luglio 2021 | 15:06
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Tokyo 2020: brillano Miressi e Ceccon. Paltrinieri in finale negli 800 stile libero, Detti k.o.

Nelle batterie Miressi e Ciccon strappano il pass per la semifinale per i 100 metri stile libero. Eliminato uno stanco Detti: “Ho fatto tanta fatica fin dal primo metro”

Tokyo – Ancora commossi per la quinta finale olimpica di Federica Pellegrini negli ultimi 200 stile libero (leggi qui) di una monumentale carriera, si torna in vasca al Tokyo Aquatics Centre per la quarta sessione di batterie.

Si apre con i 100 stile libero che inducono a sognare non un azzurro in finale, ma ben due, perché un superbo Ceccon e un solido Alessandro Miressi strappano il pass per la semifinale con il primo e il quarto tempo. Il 20enne di Schio – tesserato per Fiamme Oro e Leosport, allenato da Alberto Burlina e tre volte di bronzo con le staffette agli europei di Budapest – porta il primato personale sul 47″71 (22″95 alla virata), abbassando il 48″14 nuotato al Sette Colli; il primatista italiano (47″45) – tesserato per Fiamme Oro e CN Torino, seguito da Antonio Satta, già campione europeo e argento in carica – tocca in 47″83 (23″10); tra i due ci sono il campione mondiale dal 2017, lo statunitense Caeleb Dressel, secondo in 47″73, e l’olimpionico australiano Kyle Chalmers, terzo in 47″47.

“Non penso più all’argento in staffetta e al quarto posto dei 100 dorso per undici centesimi; mi dispiacerebbe solo che venisse interpretato con rammarico perché è stata una gara pazzesca – spiega Ceccon, tesserato per Fiamme Oro e Leosport – Adesso mi concentro sui 100 stile libero. In semifinale bisognerà andare forte: forse sono stato l’unico a tirare in batteria, ma questo tempo me lo aspettavo perché al Sette Colli avevo nuotato 48″1 dopo essere stato in palestra”.

Sorride anche Miressi (Fiamme Oro/CN Torino), primatista italiano che ha aperto la 4×100 d’argento: “Ho capito come nuotare ed impostare i turni di gara. Devo tenere frequenze non troppo alte nel primo 50 e poi lasciar andare nel secondo. Ho nuotato abbastanza facilmente. Mi sentivo sciolto. In semifinale bisognerà tirare, come ha detto Thomas. Dressel è il più forte di tutti, ma è meglio non pensarci: basta non farsi influenzare, ognuno deve fare la sua gara. I primi 16 sono raccolti in 7 decimi, il tempo più alto è 48″4. E’ una gara dal livello altissimo”.

Sogna in grande anche la 4×200 stile libero, quarta ai mondiali di Gwangju con il record italiano di 7’02”01 e tre centesimi di ritardo dagli Stati Uniti. Stefano Di Cola (1’47”00), Matteo Ciampi (1’45”64), Marco De Tullio (1’47”78) e Filippo Megli (1’45”63) nuotano in 7’05”05 per il terzo tempo complessivo, primo della loro serie. I più veloci sono i britannici e vice campioni continentali Matthew Richards (1’46”35), James Guy (1’44”66), Calum Jarvis (1’45”53) e Toam Dean (1’46”71; oro nella gara individuale avanti al connazionale Duncan Scott) in 7’03”25; seconda è l’Australia – oro mondiale in carica – in 7’05”00. Dentro anche i vice campioni mondiali della Russia in 7’05″16 e ovviamente gli Stati Uniti in 7’05″62. In finale si rimpasterà tutto e cambieranno molti interpreti. “Abbiamo raggiunto l’obiettivo – spiega Di Cola, tesserato per Marina Militare e CC Aniene – Benissimo così”.

Sorride anche Ciampi (Esercito / Livorno Acquatics): “Sono venuto qui per la staffetta e ho dato tutto quello che avevo: è andata molto bene”. Voglioso di riscatto De Tullio (Fiamme Oro / Sport Project): “Voglio mettere alle spalle la delusione per i 400 stile libero. Sono sceso in acqua con tanta voglia di far bene e spero valga per rimanere in squadra anche per la finale”. Chiusura per il primatista italiano dei 200 stile libero Filippo Megli (Carabinieri / RN Florentia): “Abbiamo disputato una buona gara, l’importante era qualificarsi e ci siamo riusciti vincendo la batteria. Tra noi c’è una grande intesa, siamo uno splendido gruppo con il desiderio di migliorare sempre, lottare fino all’ultimo metro senza porci limiti. Dedico questa finale al mio amico Fabio Lombini che dall’alto starà tifando per noi”.

800 stile libero, Paltrinieri in finale, out Detti

Il programma delle batterie si chiude con il debutto olimpico di Gregorio Paltrinieri, che va oltre la mononucleosi che lo ha colpito e debilitato un mese, e da campione si prende la finale, in calendario giovedì all’alba italiana, con l’ottavo tempo. Il primatista europeo (7’39”27) e campione del mondo – allenato dal tecnico federale Fabrizio Antonelli – nuota in 7’47”73. Davanti a tutti c’è l’ucraino e campione europeo Mykhaylo Romanchuk in 7’41”28, tallonato dal tedesco Florian Wellbrock secondo in 7’41”77.

Eliminato uno stanco Gabriele Detti (Esercito/In Sport Rane Rosse) che con 7’49”47 non va oltre il dodicesimo posto. “Ho fatto abbastanza fatica, ma sono contentissimo di essere dentro e sapevo che sarebbe stata sofferta oggi. Voglio vivere gara per gara. In finale tutto può accadere – spiega il 26enne carpigiano, campione olimpico, bimondiale e trieuropeo nei 1500 – Fino a pochi giorni fa la situazione era critica: non sapevo come sarei arrivato e se riuscire a partecipare alle Olimpiadi. Sono qua adesso e me la giocherò. Adesso cercherò di riposare in questo giorno e mezzo, per esprimere tutto quello che ho giovedì. In tutto il periodo in cui ho avuto la mononucleosi, sono rimasto sempre positivo. Sono stato praticamente un mese fermo ed arrivare a Tokyo a fare 7’47 è quasi buono. L’unica cosa che posso promettere e che lotterò con tutto me stesso” conclude SuperGreg che scenderà in acqua anche nei “suoi” 1500 e nella 10 km in acque libere.

Prova già a guardare oltre Detti: “Ho fatto tanta fatica fin dal primo metro. E’ stata una prova in linea con l’andamento degli ultimi due anni. Adesso farò un paio di gare ai Categoria di Roma ad Agosto e poi penserò alla prossima stagione – dichiara il 27enne livornese, seguito al Centro Federale di Ostia dal tecnico federale, nonchè zio, Stefano Morini – In questi giorni sarò sugli spalti, per supportare tutta la squadra e in particolare Greg”. (fonte Fin official website, foto Giorgio Scala – DBM )