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Ginnastica Artistica, al Mondiale l’Italdonne arriva quinta

2 novembre 2022 | 11:38
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Ginnastica Artistica, al Mondiale l’Italdonne arriva quinta

Fate senza magia in gara. L’oro mondiale resta negli Stati Uniti, che volano a Parigi con Inghilterra e Canada

L’Italdonne chiude al quinto posto mondiale con il totale di 159.463, a poco più di un punto dal terzo posto, che avrebbe garantito un pass olimpico. Gli Stati Uniti d’America confermano il titolo vinto a Stoccarda nel 2019, con il punteggio complessivo di 166.564. Piazza d’onore per le padrone di casa della Gran Bretagna con 163.363.

Bronzo a quota 160.563 per il Canada, bravo ad approfittare degli errori del Giappone alle parallele asimmetriche. Anche le fate azzurre, nello stesso attrezzo, hanno sbagliato molto. Nella prima rotazione, dopo l’uscita in Tsukahara di Giorgia Villa e il suo 14.166 (D. 5.800 E. 8.366), Martina Maggio cade due volte sulla piantata Tkatchev e sul successivo salto Tkatchev e non va oltre un misero 11.700 (D. 5.500 E. 6.200). Chiude Alice D’Amato con 13.500 (D. 6.200 E. 7.300), dopo la terza caduta dallo Shaposnikova con mezzo. Alla trave le ragazze di Marco Campodonico e Monica Bergamelli provano la rimonta. La Villa esegue perfettamente la rondata + salto raccolto avvitato e, dopo il teso con doppio avvitamento finale, aggiunge 13.733 punti preziosi (D. 5.600 E. 8.133), concludendo in bellezza il suo mondiale. La Maggio inizia alla grande, ma cade in un salto costale che ha sempre eseguito senza problemi. L’uscita in doppio carpio porta un altro 12.900 (D. 5.600 E. 7.300), lo stesso punteggio delle qualifiche. Manila Esposito controlla molto bene tutto l’esercizio, con un’ottima entrata. Un po’ lenta nel ritmo ma sicura. Al termine del doppio carpio la giuria internazionale premia la promessa di Civitavecchia con 13.133 (D. 5.200 E. 7.933). Al giro di boa la femminile della FGI è quinta, con, davanti, quattro squadre già passate al volteggio, la specialità che assegna sempre punteggi più alti. Il recupero sembra possibile, anche perché le altre non scappano via. E intanto il Giappone sembra risalire minaccioso. Sul quadrato centrale, finalmente, si rivede la campionessa assoluta di Napoli. Martina strappa un 13.966 (D. 5.700 E. 8.266) da applausi, curando alla perfezione sia la parte artistica sia l’acrobatica. Il suo doppio teso è davvero di qualità. Meno precisa Alice che sporca qualche piroetta. Nella diagonale finale la genovese esegue un salto avanti teso con doppio avvitamento e arriva a 13.133 (D. 5.200 E. 7.933). Vista la nota di partenza sembra che non le abbiano riconosciuto il triplo avvitamento, ma due e mezzo. L’ultima routine è ancora di Manila che esprime sempre esplosività ed eleganza. Peccato per le mani a terra nel doppio raccolto, proprio sulle note conclusive del suo corpo libero. I giochi sembrano fatti, con USA e Gran Bretagna che lottano per l’oro e le nipponiche in volata sugli staggi asimmetrici. Le Fate dell’Accademia di Brescia sono davvero indietro, al settimo posto, ma sulla rincorsa dei 25 metri tentano il miracoloso sorpasso last minute, sperando che il Giappone trovi le stesse difficoltà delle italiane alle parallele. E questo accade, perché Kokoro Fukasawa va completamente in tilt e rimedia appena 9.4 punti. La Maggio e compagne sfoderano i tre Yurchenko: con un avvitamento e mezzo Martina (13.866), con due avvitamenti Asia, 14.300 (D. 5.000 E. 9.300) e con uno soltanto Manila, che, vista la nota bassa, non supera 13.466 (D. 4.200 E. 9.266). Il 41.632 delle nostre ginnaste, ammantate in un body bianco targato Sigoa, non è sufficiente. Sul gradino che stacca l’ultimo biglietto per Parigi ci finiscono, a sorpresa, le canadesi, ottave in qualifica. Davanti alle campionesse d’Europa si piazza pure il Brasile che domenica, nel concorso di ammissione, era prepotentemente in scia delle prime due, senza però riuscire a ripetersi questa sera.

“Abbiamo pagato la formula del 5-3-3 che non consente il minimo errore – ha dichiarato il Capodelegazione Rosario Pitton – Oggi l’Italia e il Giappone sono le squadre che hanno sbagliato di più ma che, per valori tecnici, avrebbero meritato di salire entrambe sul podio”. “Non abbiamo fatto per niente bene – conferma il DTN Enrico Casella – Siamo partiti malissimo alle parallele. Abbastanza strano, ma è successo. Buona la reazione alla trave, malgrado la caduta, ed eravamo ancora in corsa per una medaglia, nonostante la falsa partenza nel nostro attrezzo migliore. Purtroppo l’ulteriore caduta al corpo libero ci ha fato arrivare ad appena un soffio dal bronzo. E questo è quello che brucia di più. La prestazione è altamente insufficiente, inutile nascondersi. Ma in un contesto falloso per tutti, con un pizzico di fortuna in più potevamo comunque essere lassù. Può accadere in un contesto mondiale. E’ accaduto a noi e adesso impariamo dai nostri errori. La lezione ci servirà per il futuro. L’Italia è forte, oggi però non è riuscita a dimostrarlo. Il nostro livello tecnico non è inferiore alle squadre che ci sono davanti. A parte i problemi di formazione che abbiamo avuto prima di venire a Liverpool, sappiamo di valere intorno ai 163, 164 punti. Ne abbiamo fatti 159 e mezzo, con cinque cadute, più la perdita di vari abbuoni , e comunque siamo quinti al mondo. Adesso andremo a prenderci la qualificazione olimpica ad Anversa nel 2023”.

(foto@SimoneFerraro/FGI)

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