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Omicidio Tanina a Fiumicino, confessa il personal trainer: “L’ho uccisa io”

11 ottobre 2018 | 13:00
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Omicidio Tanina a Fiumicino, confessa il personal trainer: “L’ho uccisa io”

L’uomo si è costituito alla stazione dei carabinieri di Fiumicino

Fiumicino – Andrea De Filippis, il personal trainer indagato per la morte di Maria Tanina Momilia, si è costituito presso la stazione dei carabinieri di Fiumicino. L’uomo ha confessato l’omicidio.

Così, poco prima delle 13:00, un lancio dell’Ansa, ha rotto gli indugi su una notizia che la città aveva iniziato a respirare già nelle scorse ore. Una certezza arrivata a quattro giorni dal ritrovamento del corpo senza vita di Tanina (leggi qui), e dopo una lunga serie di sopralluoghi.

“Il mio cliente è assolutamente estraneo ai fatti”, aveva detto poco prima di mezzogiorno, davanti alla palestra sotto sequestro, Cristian Milita, l’avvocato del personal trainer.

Andrea De Filippis

Andrea De Filippis

Il legale, atteso alla Procura di Civitavecchia per la “notifica di un accertamento peritale irreperibile”, aveva aggiunto: “Relata refero, riferisco ciò che mi ha comunicato il cliente ovvero l’assoluta estraneità ai fatti per cui si procede. Anzi, ciò che è successo alla vittima ha causato in lui, oltre ad essere affranto per questa situazione mediatica in cui è stato coinvolto suo malgrado, anche l’aspetto di tristezza per la perdita di una sua allieva, che lo ha sconvolto”.

“Su altre cose c’è chiaramente il massimo riserbo. Lui da una parte è affranto, e dall’altra parte è una persona che sa mantenere il controllo di se stesso per via dell’attività sportiva che fa, le arti marziali, e per quella di cui è amante, l’apnea, che consente di avere in generale un self control”, ha concluso l’avvocato.

Dichiarazioni a cui ha fatto seguito la confessione dell’uomo. Per dovere di cronaca, va ricordato che le prove si formeranno in Tribunale, e che fino alla eventuale sentenza di condanna, l’uomo va considerato “presunto” omicida. Così come va sottolineato che le indagini non si fermano alla confessione, ma casomai ripartono proprio da questa.

La vicenda

Nella serata di domenica 7 ottobre, il marito di Tanina ha denunciato la scomparsa della donna, lanciando un appello sui social (leggi qui). Il giorno dopo, in via Castagnevizza, all’Isola Sacra, in un canale di bonifica, il corpo della 39enne, è stato ritrovato senza vita.

L’ipotesi della caduta accidentale è stata scartata dopo l’analisi del medico legale, spingendo gli inquirenti a seguire la pista dell’omicidio. Un sospetto confermato successivamente dall’autopsia: Maria Tanina è stata uccisa con un colpo alla nuca.

I medici del Gemelli hanno infatti confermano che la morte della donna è sopraggiunta a seguito dello sfondamento del cranio dalla parte della nuca, con un oggetto contundente.

Il fatto che sia un oggetto compatibile con un bilanciere da body building o qualcosa di molto pesante, ha condotto le indagini nella palestra che la vittima frequentava (leggi qui). Non solo: dall’autopsia emerge anche un tentativo di soffocamento, il che farebbe pensare ad una colluttazione.

Dopo l’omicidio l’assassino, probabilmente a notte fonda, si è disfatto del cadavere facendolo rotolare nel canale di via Castagnevizza dalla cima della sponda.

I sospetti

Il personal trainer, un ex agente di polizia di 56 anni, nei giorni scorsi, è stato ascoltato più volte dai carabinieri del Gruppo Ostia su disposizione della Procura di Civitavecchia.

L’attenzione degli investigatori si è poi concentrata sulla palestra, dove Maria sarebbe stata domenica mattina proprio per una lezione con il personal trainer.

Al momento, gli inquirenti stanno ancora di capire che tipo di relazione ci potesse essere tra i due, tanto da scatenare una reazione così violenta che ha portato alla morte della donna.

I sopralluoghi

Nei giorni scorsi, i carabinieri del Nucleo investigativo di Ostia, a cui è stata affidata l’indagine dalla Procura di Civitavecchia, hanno compiuto diversi sopralluoghi: dapprima sul canale di via Castagnevizza, dove la donna è stata ritrovata senza vita (leggi qui).

Poi, per diverse volte, nella palestra frequentata dalla vittima. La struttura, dopo il terzo sopralluogo, è stata messa sotto sequestro (leggi qui).

Le indagini si sono quindi concentrate nell’abitazione del personal trainer, l’unico sospettato iscritto nel registro degli indagati. In via Valderoa, sono stati due, a distanza di poche ore l’uno dall’altro, i sopralluoghi delle forze dell’ordine (legegi qui).

Oggi, in tarda mattinata, la confessione dell’uomo. In città resta il dolore e lo sgomento per questa tragedia.

(Il Faro online)