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‘A muso duro’: sulla Rai, il film sulla vita del Dott. Maglio di Ostia

16 gennaio 2022 | 10:00
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‘A muso duro’: sulla Rai, il film sulla vita del Dott. Maglio di Ostia

Il medico curò malati paraplegici al Cpo, creando le Paralimpiadi. Sua moglie Maria: “Grazie per la tua opera”

Ostia – Bebe Vio, Alex Zanardi e Martina Caironi. Solo alcuni dei meravigliosi campioni paralimpici italiani. E con loro anche Giacomo Bertagnolli, che si prepara a partire per Pechino e con il compito di portare il Tricolore alla cerimonia di apertura dei Giochi (leggi qui). Figli di sport di un grande uomo italiano. E lidense per tanti anni. Persone prima e campioni poi, che nello sport hanno trovato espressione di se stessi e rivalsa.

Lo sport paralimpico miete successi in tutto il mondo e resta nel cuore, perché insegna profondamente valori. Uguaglianza, volontà, voglia di vivere. E tutto è passato per le competenze e dal cuore di Antonio Maglio. Gigante della medicina della ‘sport terapia’ e dirigente dell’Inail. Nell’attuale Cpo di Ostia Lido, che ancora oggi cura malati affetti da patologie fisiche, è nato tutto. In un certo modo, il movimento paralimpico italiano ha trovato lì la sua origine e Ostia, oltre alle sedi storiche delle Fiamme Gialle, della Fijlkam, insieme al Polo Acquatico Frecciarossa (già Polo Natatorio), ha anche il Cpo che ospita una grande storia di campioni da raccontare. Ora non più, ma che lo ha fatto per tanti anni e soprattutto nel dopoguerra. Da Roma 1960 e oltre. Il Dott. Maglio ha preso per mano vite e le ha condotte alla dignità di una esistenza che ha regalato a tante persone il sorriso. Fu proprio il Gigante italiano a portare lo sport per gli atleti disabili alle Olimpiadi (insieme al Dott Guttman). I tornei sportivi a Stock Mandeville a Londra (sede attuale della Federazione Internazionale Paralimpica) e quelli di Ostia e proprio al Cpo, per i ricoverati con disabilità fisiche si misero insieme e nacquero le Paralimpiadi (Giochi successivi alle Olimpiadi, significato del nome). Fu Maglio ad avere questa idea. E l’Italia ha questa grande soddisfazione mondiale da vantare. Una icona della medicina e dello sport Maglio. La speranza di vita e di rinascita per tante persone disabili e vittime di incidenti, che hanno causato lesioni più o meno gravi. Chi per nascita, chi per destino, tanti atleti diventati così dopo, hanno trovato gioia di vivere e preso per mano una disabilità che oggi nello sport, grazie al talento e all’instancabile lavoro degli eredi di Maglio (chi nella medicina, chi nell’ingegneria con la costruzione di protesi fisiche, di handbike, di stampelle, di carrozzine e di qualsiasi strumento di aiuto alla disabilità, e nelle sezioni tecniche dello sport), è scomparsa. Quasi che Olimpiadi e Paralimpiadi siano una cosa sola. E allora, in omaggio al Dott. Maglio, che sarebbe meritevole evidentemente del Premio Nobel per la Pace, è stato dedicato un film.

La Sig.ra Maglio con i protagonisti del film. Grazie per la sua gentile concessione

Sarà la Rai a mandarlo in onda prossimamente, con un titolo che si ispira a quel modo di guardare la vita, quando tante sono le difficoltà, ma tante allo stesso modo sono le speranze di farcela: ‘A muso duro’. Un film biografico che racconta la storia del Dott. Maglio e delle sue imprese nella medicina, con location speciale al Cpo di Ostia. Il protagonista che vestirà i panni di Maglio sarà l’eclettico Flavio Insinna. Con lui tra gli attori protagonisti ci saranno Paola Minaccioni, Claudia Vismara e Massino Wertmuller. La movie biografica del Gigante dei medici italiani è stata diretta da Marco Pontecorvo, con sceneggiatura di Grazia Giardello e Marco Jannone.

Profondamente grata e commossa di tale omaggio all’amore della sua vita e lei stessa sarà raccontata dal film, è Maria Stella. Moglie del Dott. Maglio, che instancabilmente, diretta testimone delle imprese del medico italiano, porta nel mondo ciò che il marito ha fatto in vita. Le sue parole arrivano sincere e dirette e non manca di non nascondere la sua soddisfazione per i lettori de Il Faro online: “Ulteriore meraviglia e stima per una Persona speciale mio marito Antonio Maglio che pur con cui, condividendo una vita matrimoniale, mi rendevo conto di aver scelto un uomo illuminato, lungimirante. Stava dedicando con amore e passione, il suo tempo alla scienza”.

Maria Stella prosegue, raccontando cosa Maglio ha fatto di concreto nelle problematiche delle patologie fisiche dei suoi pazienti: “Con umiltà si è dedicato alla cura, al recupero e alla riabilitazione delle persone con mielolesione per la loro rinascita  e reinserimento a pieno titolo, nella società con pari diritti. Non contento li ha avviati alla sport terapia e con il supporto di Guttman, ha fatto nascere le prime Paralimpiadi della storia, che furono quelli di Roma  1960”. Per la prima volta i disabili parteciparono ai Giochi con la loro competizione particolare e l’Italia ha vinto tantissime medaglie in quell’edizione. Maria Stella infatti racconta ancora: “Ebbero un successo straordinario. E fu un successo tutto Italiano, come recentemente  riconosciuto dal nostro presidente della Repubblica Sergio Mattarella”. La Sig.ra Maglio si rivolge direttamente a Mattarella: “Grazie Presidente per sempre”.

“Non solo Maglio ha fatto tutto questo, ma anche avviato la terapia occupazionale.  Infatti aveva avviato le persone al lavoro. Al Cpo allora furono allestiti vari locali:  per la musica, per la meccanica, per la sartoria, per il biliardo e altro – Maria Stella prosegue a dire – tutto questo è stato pian pian scoperto negli anni, anni in cui vivevamo la nostra unione. E’ stato bello poi ricostruire il suo operato e ricercare tutta la documentazione dell’epoca. Ciò mi ha ancora fatto capire di più la grandezza  dell‘Uomo, ascoltando anche testimoni viventi che mi hanno reso orgogliosa per l’opera scientifica e umana, insieme ai vantaggi che a Lui potevano derivare, per esempio brevettare le sue creazioni nei vari ausili”.

Maria Stella continua per Il Faro online, descrivendo direttamente il tempo e la trama del film: “Siamo nel 1954, epoca dopo la guerra in una Italia senza strutture, con la disabilità nascosta in casa e curata ingessando con implicazioni di setticemia e mancanza di riabilitazione..”.

Da moglie innamorata e per sempre, poi Maria Stella si fa portavoce del sentimento comune e conclude: “GRAZIE PROFESSORE.. TUTTA LA NOSTRA GRATITUDINE”.

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