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Luna Rossa, Romano Battisti in Nuova Zelanda: “La vittoria dell’America’s Cup è possibile, tifate per noi”

18 novembre 2020 | 19:00
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Luna Rossa, Romano Battisti in Nuova Zelanda: “La vittoria dell’America’s Cup è possibile, tifate per noi”

Parla il vicecampione olimpico del due di coppia direttamente dall’Oceania. Gli allenamenti, l’esperienza con il team di Bertelli e il sogno vincere

Paeora – Per Romano Battistil’America’S Cup è cominciata a Londra 2012. In una delle edizioni più belle delle Olimpiadi e insieme ad Alessio Sartori, l’atleta delle Fiamme Gialle ha conquistato un pesante argento di rivalsa e di talento, nel due di coppia. In un canottaggio azzurro sempre più vincente. Un inizio inconsapevole quello della competizione di vela più importante al mondo.

Un segno del destino probabilmente, come fosse stato un richiamo verso il futuro. La squadra che tagliò per prima il traguardo a Londra, prima della coppia azzurra, era quella formata da Nathan Cohen e Joseph Sullivan. E la storia di Romano con Luna Rossa comincia da questo nome. Da un gioco della vita. Sullivan fa parte del Team di New Zealand. Detentore del trofeo sportivo più antico al mondo, che sfiderà l’Italia a marzo, se gli azzurri di Bertelli riusciranno a vincere la Prada Cup. La competizione di qualifica alla fase finale dell’America’s Cup. E per Battisti, seppure felicissimo di quell’argento al collo messo con Sartori a Londra, sarà un modo per riprendersi la rivincita. E non una semplice rivalsa sportiva, ma una vittoria olimpica. E’ un po’ una Olimpiade della vela l’America’s Cup. Nella categoria delle barche tecnologiche dell’Ac 75. Sullivan è in barca con i kiwi, mentre gli azzurri ingaggiano Battisti, direttamente dal III Terzo Nucleo Atleti  di Sabaudia delle Fiamme Gialle.

Insieme a Luna Rossa, il sogno realizzato per il canottiere diventato “grinder”

Un sogno realizzato per lui, essere parte del Team di Luna Rossa. Romano ha seguito le orme di altri compagni del settore canottaggio delle Fiamme Gialle, che prima del  campione azzurro furono parte o fanno parte ancora oggi della squadra di Bertelli. Il suo ruolo in barca, mentre il vento la trasporta a un pelo sollevata dal mare a velocità 60 nodi, è quello di fare il “grinder”. In gergo  velistico, questo attrezzo tecnico in barca rappresenta un verricello. Composto da una torretta a cui si applicano due manovelle laterali. Azionate da una o più persone. Contribuendo a velocizzare e ottimizzare la regata sulle onde. E Romano manovra proprio le famose manovelle, in barca. E solo un canottiere può farlo. Nella storia della vela, solo chi è stato o è tuttora, come lui, un atleta del  canottaggio, preparato tecnicamente e molto fisicamente (serve una perfetta forma fisica muscolare) può “macinare nodi” a velocità elevatissima, fino a raggiungere la vetta sportiva delle competizioni. Il sogno più grande è quello.

Il racconto di Romano Battisti direttamente dalla Nuova Zelanda. Stazione di allenamenti per Luna Rossa. E’ possibile scrivere la storia

Lo è per il vicecampione olimpico del due di coppia, che appena saputo che Luna Rossa era in cerca di grinder da ingaggiare per la competizione di vela più affascinante al mondo, ha tentato il destino. Ed esso ha aperto le sue porte, mostrando emozioni vivissime, che Battisti in questi giorni sta vivendo in Nuova Zelanda. E’ già in  “zona gara” Luna Rossa. Lo racconta Romano direttamente dal Golfo di Hauraki. Di fronte all’Oceano Pacifico e immerso nel caldo australiano scrive a Il Faro online per raccontare la sua avventura velistica. Un velista apprendista Romano. Ancora canottiere. Lancia un messaggio ai suoi  compagni di Nazionale. C’è ancora per loro e la disciplina che lo ha portato sul podio olimpico. Ma adesso, almeno fino a marzo del 2021, Battisti è impegnato per avverare un sogno splendido. Quello di vincere l’America’s Cup. E’ possibile scrivere la storia, come mai ha fatto prima  un equipaggio  italiano?Ci stiamo impegnando molto. Possiamo farcela, tutto è possibile”. Lo dichiara Romano.

Luna Rossa in mare. Come un galeone in mare per vincere il trofeo più affascinante della vela

Max Sirena, Giovanni Soldini e Romano Battisti

Già due volte il capitano Max Sirena ha vinto il famoso trofeo. E spinge i compagni adesso a replicare l’impresa. Si studiano le quattro barche impegnate in competizione. Lo  stanno facendo in queste settimane direttamente nel Golfo, per gli allenamenti. Si osservano, si guardano in mare. Come galeoni che in guerra vogliono prevalere  gli uni sugli altri. Ma i pirati non sono quelli di un tempo e non hanno bende  sugli occhi. Hanno solo caschetti, divise appropriate per contenere i colpi della velocità di regata e per il vento che sferza durante la gara,  direttamente sugli  AC 75. Le nuove  carene marine per le barche del mare,  del terzo millennio. Battezzata con il suo nome da battaglia “Luna Rossa”, dalla moglie di capitan Sirena (emozionatissima) nei primi giorni di novembre, è pronta a sfidare American Magic e Ineos Team Uk alla Prada Cup di febbraio. Il pass per la finale dell’America’s Cup, una finale olimpica della vela universale, Luna Rossa dovrà strapparlo lì. Nell’evento che ha cambiato nome e naming sponsor. Una volta si chiamava Luis Vitton Cup e fu conquistato da Il Moro di Venezia e da Prada Team. Gli italiani ricordano ancora. Le competizione che di notte le tenevano svegli tramite la tv, in cui hanno tifato gli azzurri.

Un oro europeo e due medaglie mondiali in palmares. L’argento a Londra 2012 ha segnato la storia nel canottaggio

Alessio Sartori e Romano Battisti argento a Londra 2012

Anche in marzo sarà così e  Romano comincia ad accumulare emozione, come fossero medaglie. Ne ha vinte sette in campo internazionale. L’argento olimpico con  Sartori si è unito al bronzo e all’argento mondiale del 2013 e del 2014, insieme all’oro continentale di coppia del 2013, con l’argento e il bronzo, del 2012 e del 2017. Uno degli atleti più vittoriosi delle Fiamme Gialle e del canottaggio azzurro. Romano si emoziona allora, profondamente. Il colore del mare, il sole della Nuova Zelanda e gli eventi di avvicinamento. Proprio il varo della barca con il battesimo avvenuto di fronte a tutta la squadra lo ha emozionato tantissimo. La presenza in Nuova Zelanda della sua famiglia, con quelle degli altri compagni di squadra e gli stessi velisti, contribuiscono ad arricchire umanamente e sportivamente questa avventura cominciata per lui solo a  Londra 2012. C’è Sullivan con Emirates New Zealand e Romano probabilmente si vorrà riprendere una speciale e unica rivincita olimpica.

Nuova Zelanda Covid Free. Battisti invita i giovani a rispettare le regole

l’argento di Londra 2012

Vanno avanti gli allenamenti e la fase preparatoria verso le prossime competizioni in una Nazione completament Covid Free. Si può uscire senza mascherina, ma lo Stato è molto severo. All’arrivo in Nuova Zealand l’Italia di Luna Rossa ha affrontato una quarantena di 14 giorni. Lo dice  Romano. E lo ha fatto in una struttura messa  a disposizione dal Governo. Invita i giovani a rispettare le regole il grinder azzurro. Non solo per  se stessi, ma anche per gli altri. Il traguardo della sconfitta del coronavirus è comune per tutti. Anche per i campioni  dello sport. Che dallo sport imparano. E Romano sale in barca, come fa nel canottaggio, osservando di  fronte a sé il traguardo dell’America’s Cup. Luna Rossa punta ad essere il Challenger di New Zealand. Il Defender l’attende. Come Sullivan attende Battisti, per replicare l’oro di Londra 2012. Ce la farà? Romano macina con forza e determinazione in barca, come remava con la  stessa volontà in barca nel due di coppia, questa volta per vincere. Nel 2012 lo fece sotto il sole estivo di Londra, a marzo lo farà sotto il cielo neozelandese. Gli italiani attendono febbraio per tifare Luna  Rossa. E poi ecco marzo. La primavera sportiva della vela, più bella. Forza  Luna Rossa, Forza Romano. Dall’Italia tifiamo per voi.

Caro Romano, sei in una Nuova Zelanda in questi giorni insieme ai tuoi compagni del Team di Luna Rossa e alla tua famiglia, che ti ha seguito. Come li stai vivendo?

Benissimo grazie, sono molto felice che mi ha seguito tutta la mia famiglia. Da qualche settimana abbiamo iniziato a navigare nel Golfo e abbiamo iniziato a vedere i nostri avversari in acqua. Questo ci sta motivando ancora di più e ci rende ogni giorno ancora più concentrati”.

Andrea D’Amico (procuratore di calcio) e Romano Battisti

Hai intrapreso una nuova avventura sportiva. Hai scelto la vela e l’America’s Cup e il sogno di parteciparvi e conquistare il famoso trofeo. Come ti senti in questi nuovi panni da velista?

Sto vivendo una bellissima esperienza. Dire che sono un velista è ancora presto, ho iniziato da zero ed ho ancora molto da imparare”.

Com’è la situazione “coronavirus” in Nuova Zelanda? Immaginiamo ci siano dei protocolli da seguire anche per voi. Puoi descrivere in che modo vi coordinate? Vuoi dire qualcosa ai giovani affinché rispettino le regole?

“Qui con il Covid sono molto rigidi. Al nostro arrivo abbiamo dovuto fare una quarantena di 14 giorni in una struttura scelta dal governo neozelandese, dove abbiamo avuto contatti solo con gli addetti sanitari e siamo stati sottoposti a tutti i controlli. La Nuova Zelanda, al momento, è una nazione Covid-Free, quindi una volta usciti dalla quarantena si può girare in giro per la città senza mascherina. Ai giovani vorrei dire di usare la testa, rispettare le distanze ed usare la mascherina, ma di non isolarsi dalle persone che hanno vicino”.

Torniamo allo sport. Come mai hai deciso di intraprendere questa strada? Sei stato uno dei canottieri azzurri più vincenti. L’argento a Londra 2012 con Sartori ha fatto la storia. Tornerai in barca nel canottaggio?

Quello della America’s Cup è un sogno che avevo già da un po’. Appena ho saputo che su questa imbarcazione servivano 8 grinder, ho iniziato a crederci ancora di più. Ovviamente non ho cancellato il canottaggio dalla mia vita, anzi il mio team può sempre contare sul mio contributo”.

Per chi non conosce il mondo di Luna Rossa, puoi descriverlo? E a cosa vi state preparando e a cosa puntate?

Luna Rossa Prada Pirelli è il team italiano che rappresenta l’Italia nella sfida alla 36esima America’s Cup: il trofeo più antico nel mondo dello sport. La prima sfida risale al 1851 e da allora i velisti più importanti si sono battuti per vincerla. È un insieme di sport e tecnologia all’avanguardia. Per me Luna Rossa è una passione, uno sport, una bandiera, una famiglia. Sono innamorato di quello che faccio ogni giorno e sono fiero dell’impegno che mettiamo ogni giorno per vederla andare in acqua sempre più veloce. Il nostro obiettivo è molto ambizioso e ci stiamo mettendo tutte le nostre forze”.

Qual è il tuo ruolo in barca? Come ti coordini con gli altri membri del team? Ti aiuta la tua esperienza da canottiere per contribuire al lavoro di tutti?

Sono a bordo con il ruolo di grinder, faccio il lavoro duro ed il canottaggio in questo caso mi ha aiutato molto, avendo un livello di preparazione atletica molto alta”.

La vela ha un fascino particolare. Che cosa ami tu di essa, personalmente? Qual è l’emozione più bella che sinora in mare hai vissuto?

Ogni giorno in barca è un’emozionante bellissima, ma il suo varo, il momento in cui si rompe la bottiglia, è quello che finora mi ha emozionato di più”.

Seguivi le competizioni dell’America’s Cup? Qual è il tuo sogno? E’ possibile portare il famoso trofeo in Italia?

È un’impresa molto difficile ma non impossibile e noi ce la stiamo e ce la metteremo tutta perché il nostro obiettivo è raggiungere questo prestigioso trofeo”.

Non sei l’unico atleta delle Fiamme Gialle che ha intrapreso questa strada. Hai sentito i tuoi colleghi? Ti hanno dato dei consigli?

Sì, qui ci sono molti atleti che hanno fatto parte delle Fiamme Gialle. Fin dal primo giorno non hanno mai smesso di insegnarmi e di motivarmi in questo progetto”.

A dicembre inizieranno le gare di avvicinamento all’America’s Cup di marzo. Cosa ti aspetti? Cosa chiedi agli italiani che vi seguiranno per “soffiarvi le vele”?

Il 17 dicembre è in programma l’America’s Cup World Series qui ad Auckland e sarà la prima volta che i 4 team si scontreranno. Poi a febbraio entreremo nel vivo delle competizioni con la Prada Cup che stabilirà il Challenger che andrà a sfidare il team neozelandese, detentore della coppa. Spero che moltissimi italiani ci seguiranno dalla tv, noi cercheremo sempre di fare il massimo per farli emozionare e renderli orgogliosi di essere italiani”.

Everything is in motion…
good start of the week !!!
@lunarossachallenge

Pubblicato da Romano Battisti su Domenica 15 novembre 2020

(Il Faro online)

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