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Tokyo 2020, Jacobs riceve l’oro olimpico sul podio: “Qualcosa di magnifico”

La medaglia della vita simbolo della carriera e dei sacrifici. L’azzurro sul primo gradino con l’inno

Tokyo – E’ stata messa al collo la medaglia più bella. Unica al mondo, come unico al mondo Marcell. Per l’Italia intera e per il mondo olimpico. Il primo sull’Olimpo dei grandi, dove oltre non c’è più nulla. I suoi 100 metri della gloria, di un record italiano abbassato fino a 9,80 e il record europeo conquistato  in semifinale con 9,84. E’ entrato nella storia Jacobs, è campione olimpico.

Ha ritirato allora la medaglia, l’ha ricevuta e si messo al collo lui direttamente (per protocollo, ma in fondo per merito) quell’oro guadagnato in questa Olimpiade, come nelle gare precedenti fatte. L’oro indoor agli Europei nei 60 metri è stato un campanello di allarme, un tempo incredibile anche lì e la domanda di Marcell a se stesso: “Cosa posso fare sui 100 metri?”. Il tempo ha risposto, come ha risposto il suo talento, quella velocità esplosiva e potente (che ha l’aria di poter crescere ancora e ancora abbassare i tempi sul traguardo) è arrivata: “Posso vincere l’oro”. Ha risposto nella sua corsa velocissima e quasi leggerissima, come l’anima dopo, dopo il buio delle difficoltà, dopo i dubbi, le incertezze. Ma la mente ha saputo tenere duro alla pressione, perché Marcell con tranquillità, come dichiara ai microfoni di  Raisport, dopo la premiazione del podio, ha affrontato la finale della vita. L’azzurro è campione alle Olimpiadi, il primo nella storia azzurra e tutti i tifosi sui social a scrivere: “Ce l’abbiamo noi”. E’ stata un’emozione bellissima sul primo gradino del podio, ascoltando quell’inno italiano a bordo pista con il cuore in tumulto e con le lacrime agli occhi. Lassù il tempo dei bilanci personali è arrivato e Marcell Jacobs ha rivisto tutto il suo percorso e quell’oro pesante (di peso effettivo e di desiderio agognato) ne è stato il simbolo: “Qualcosa di magnifico stare sul podio, che non avrei mai immaginato – dice Jacobs – neanche i più bei sogni sono così. Nella mia medaglia ci sono i sacrifici, il percorso agonistico, la mia carriera, la mia famiglia, il mio staff”.

“Mentalmente sono cambiato molto – ha sottolineato Marcell – sono riuscito a gestire i turni in modo ottimale. Ho voluto solo divertirmi in finale, senza nulla da perdere. Con Gimbo ci siamo sostenuti. Mettiamo una firma qualsiasi colore abbia la medaglia e poi ecco il colore d’oro. Siamo stati i più forti, abbiamo fatto  delle ottime prestazioni con avversari fortissimi, siamo stati i migliori, ci meritiamo tutto questo. Ho visto tantissime cose in giro per l’Italia e il tifo ho sentito tutta la vostra spinta in pista, vi ringrazio di cuore. Ci sposeremo con la mia compagna, l’anno prossimo sicuramente”.

Nel 2022 ci saranno i Mondiali di Eugene nel Paese in cui Jacobs è nato e poi arriverà il matrimonio nello stesso anno con Nicole. Ancora le emozioni non sono terminate.

(foto@Colombo/Fidal)

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